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CRONACA NERA

A Palermo durante la vertenza Coime un operaio ha tentato di buttarsi dal balcone dell'Assessorato

A Palermo una vertenza sindacale ha rischiato di finire in tragedia: esasperato dalle risposte della politica, un operaio ha tentato di buttarsi dal balcone

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Attimi di tensione all’Assessorato Risorse umane del Comune di Palermo: mentre andava in scena l’assemblea fra rappresentanti sindacali dei lavoratori del Coime e dirigenza, un operaio, esasperato, ha cercato di scavalcare il balcone minacciando di buttarsi di sotto. L’uomo è stato salvato da alcuni colleghi e dagli agenti della Digos.

Operaio Coime minaccia di gettarsi nel vuoto a Palermo

Le sigle sindacali Fillea, Filca e Feneal sono impegnate per l’adeguamento salariale e pensionistico dei lavoratori edili del Comune, sulla base del vigente contratto dell’edilizia approvato nel 2022.

La vertenza è bloccata da diverso tempo in seguito alla spending review della pubblica amministrazione. Sul caso pende inoltre un ricorso presso la Corte di Cassazione.

La protesta di un gruppo di operai di una società partecipata del Comune di Palermo in una foto di repertorio.

Il commento dei sindacati

“Per fortuna grazie all’intervento della Digos e delle stesse organizzazioni sindacali si è evitata una tragedia. Questo sta a significare che in questo momento nella città di Palermo c’è un livello di tensione sociale alto, sotto tutti i punti di vista, che rischia di sfociare in eventi tragici e drammatici”. Questo il commento dei sindacati dopo i fatti avvenuti all’assessorato di via Garibaldi 44 a Palermo.

L’incontro del 15 maggio è il secondo che si tiene nel giro di poche settimane per dirimere la questione. La precedente assemblea si era tenuta il 24 aprile. E il 7 febbraio una delegazione di operai si era data appuntamento sotto gli uffici dell’Inps.

“Oggi – specificano i segretari di Fillea, Filca, Feneal – per la seconda volta abbiamo chiesto che ci mettessero per iscritto i motivi della loro opposizione ad agire in questa direzione. Abbiamo ricevuto solo informazioni approssimative, ridondanti, il risultato di questo incontro è stato inconcludente, perché la dirigente preposta, nonostante le richieste dei sindacati, non ha voluto esprimersi in maniera formale”.

“Da qui – aggiungono le sigle – è sfociato il malcontento da parte della delegazione presente e dei lavoratori. E, in un istante, abbiamo visto uno dei nostri delegati correre verso il balcone tentando il gesto estremo“.

Appello alle autorità

Le sigle hanno dunque lanciato un appello al sindaco, alle istituzioni e alle forze politiche affinché si intervenga su questa vicenda per mettere un punto.

Fonte foto: 123RF

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