Zaia su leadership Lega: "Sono un uomo di campagna e di trincea"
Il Governatore del Veneto nicchia sull'ipotesi di prendere il comando della Lega
In molti lo vorrebbero leader della Lega al posto di Matteo Salvini. Lui, Luca Zaia si trincera dietro il suo essere, appunto, “uomo di trincea”. Così il governatore della regione Veneto ha risposto durante la sua partecipazione a Cartabianca, ieri sera su Rai 3.
I sondaggi lo danno in crescita come uomo di spicco della politica italiana anche e soprattutto, è lui il primo ad ammetterlo, per come ha gestito in Veneto l’emergenza coronavirus facendo uscire in maniera rapida i territori a rischio dalla zona rossa. Di fronte alla domanda diretta di Bianca Berlinguer, Zaia si schernisce: “Sono un uomo di campagna e di trincea. Ho sempre amministrato sul territorio, non sono interessato a scalate interne alla Lega né a scalate nazionali o governative. Certamente l’emergenza che abbiamo vissuto ha condizionato i sondaggi e ha dato visibilità ad alcuni leader”.
Una stoccata da leader o quasi. Zaia però non si tira indietro dal bacchettare gli avversari politici, al Governo a cominciare dal premier: “Non credo, ad esempio, che Conte abbia tutto quel consenso nel Paese”. Mentre sulla manifestazione del 4 luglio chiarisce: “Fondamentale sarà rispettare le regole, come vale per tutti”, per polemiche come quelle che seguirono la protesta del centrodestra del 2 giugno a Roma.
Quel che certo però è che il Veneto prima di altri, soprattutto della vicina Lombardia, è uscito dall’emergenza coronavirus e Zaia guarda avanti: “Ho dato disposizione perché si scriva un nuovo piano di sanità pubblica per l’autunno. Ci siamo concentrati tutti sul Covid-19 ma dovremo essere bravi nella diagnostica, nei test e nelle cure. Stiamo schierando l’artiglieria pesante per affrontare tutto e ci stiamo portando avanti anche sul vaccino anti-influenzale”.
Sul tema elezioni: “Io voglio andare a votare subito, non esistono proroghe, quando si scade si va a votare ma è scandaloso andare a votare a fine settembre. A tutt’oggi il governo non ci ha ancora detto quando andremo a votare, è scandaloso”, sottolinea l’esponente della Lega.