Volodymyr Zelensky nella lista dei ricercati del Cremlino: le accuse al premier ucraino e la sua risposta
Zelensky è ricercato dalla giustizia russa in qualità di latitante di massima pericolosità. Il suo nominativo, insieme ad altri, figura nel database del ministero dell'Interno russo
Volodymyr Zelensky è ricercato ai sensi della legge russa: la scheda sul presidente ucraino è stata ufficialmente inserita nell’elenco dei latitanti del Cremlino. La mossa di Mosca potrebbe far presagire un’escalation nel conflitto.
Zelensky ricercato come un latitante
“Vladimir Alexandrovich Zelenskyj, 25 gennaio 1978. Ricercato ai sensi di un articolo del codice penale“.
Questo il messaggio apparso nel database di ricerca del ministero degli Interni della Federazione Russa. Il nome di battesimo del premier ucraino, per l’occasione, è stato russificato passando da “Volodymyr” a “Vladimir”.
Lo scarno messaggio cita genericamente la violazione del codice penale russo, ma senza specificare di quale reato si sarebbe macchiato Zelenzky. Né viene riportato il crimine compiuto dal capo di Kiev.
L’inserimento di Zelenzky in quell’elenco potrebbe dare il via a un mandato di cattura, che potrebbe convertire l’aggressione all’Ucraina in un’operazione di polizia internazionale.
Già nelle prime 48 ore di guerra, a fine febbraio 2022, i russi puntavano a Zelensky: l’obiettivo era catturarlo e costringerlo a dichiarare la resa, oppure assassinarlo.
Mosca cerca 176 persone
Oltre a Zelensky, la lista dei “most wanted” del Cremlino contiene anche il nome di Kaja Kallas, la premier estone. La lista, con il passare del tempo, potrebbe ulteriormente allungarsi con altri nomi di alte personalità estere ostili alla Russia.
La lista contiene poi anche ufficiali militari di alto rango e altre persone fra cui alcuni ex politici. Nell’elenco figura anche l’ex presidente ucraino Pyotr Poroshenko, in carica nel periodo 2014-2019.
Tutti sono stati bollati come “mercenari stranieri”. Sono in totale 176 le persone (per lo più di nazionalità ucraina) sulle quali Mosca vorrebbe mettere le mani.
Intanto da giorni si è alzato anche il livello (verbale) della contrapposizione fra Occidente e Russia, con Macron che ipotizza l’intervento di terra e Putin che minaccia di colpire anche le basi Nato in Europa.
La risposta di Kiev
“L’annuncio della Russia che ha inserito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nella lista dei ricercati è la prova della disperazione della macchina statale e della propaganda russa, che non ha altre scuse degne di nota da inventare per attirare l’attenzione”.
Questa la nota diramata dal ministero degli Esteri ucraino, che aggiunge come “contrariamente alle inutili dichiarazioni russe, il mandato d’arresto della Corte penale internazionale per l’arresto del dittatore russo Vladimir Putin con l’accusa di crimini di guerra è invece del tutto reale ed è soggetto a esecuzione in 123 Paesi del mondo”.