Viviana Pifferi racconta il giorno della morte di Diana: "Quella mattina Alessia non rispondeva al telefono"
La sorella di Alessia Pifferi racconta la mattina in cui si scoprì la morte di Diana: "Mia madre la chiamava, non rispondeva". Il video
Non smette di puntare il dito contro la sorella, Viviana Pifferi, che dopo la condanna all’ergastolo di Alessia per la morte della figlia Diana, deceduta a soli 18 mesi dopo aver trascorso sei giorni in stato di abbandono sola in casa mentre la mamma si trovava a Leffe (Bergamo) per una breve vacanza insieme al compagno.
Ascoltata dalle telecamere di ‘Quarto Grado’, la sorella di Alessia Pifferi commenta l’arringa dell’avvocata Alessia Pontenani, che sostiene che la sua assistita sarebbe stata trascurata dai famigliari: "Il suo avvocato a un certo punto durante l’arringa ha detto: ‘Avrebbe potuto chiuderla in un sacchetto di plastica e buttarla via, nessuno se ne sarebbe mai accorto'", esternazioni che secondo Viviana Pifferi vano "oltre la difesa di Alessia, sono tutte ingiurie contro di noi".
Poi la sorella di Alessia Pifferi ritorna su quella maledetta mattina del 20 luglio 2022, quando dopo le ore 10 la donna fece ritorno a casa e trovò la figlia Diana priva di vita. Viviana racconta: "Mia mamma quella mattina stessa la chiamava al telefono e lei ha cercato di non risponderle per non farle capire che qualcosa non andava". Con questo ricordo, Viviana Pifferi respinge le accuse che dall’aula sono arrivate sia da parte della sorella Alessia che dalla difesa.
"Non era così la vita di Alessia, non era abbandonata", puntualizza Viviana Pifferi a ‘Quarto Grado’.