Vittorio Sgarbi incontra Giorgia Meloni e conferma: "Mi sono dimesso". Il messaggio alla premier dopo l'addio
Ufficiali le dimissioni di Vittorio Sgarbi da sottosegretario alla Cultura: la conferma dopo l'incontro a Palazzo Chigi con Giorgia Meloni
Vittorio Sgarbi non è più il sottosegretario alla Cultura, con la conferma delle dimissioni arrivata nella serata di venerdì 9 febbraio 2024. Il critico, che in giornata ha incontrato la premier Giorgia Meloni, ha confermato l’addio all’incarico all’uscita di Palazzo Chigi.
Sgarbi conferma le dimissioni
Oltre un’ora di incontro tra Giorgia Meloni e Vittorio Sgarbi, con l’esito già scritto, ma confermato all’uscita da Palazzo Chigi. Dopo aver presentato le dimissioni, con tanto di accoglimento immediato da parte della premier mentre si trovava a Tokyo, Sgarbi ha voluto incontrare Meloni nel pomeriggio a Roma.
E dall’incontro, il cui contenuto non è stato ancora rivelato, si materializza quel che già era stato annunciato in settimana: le dimissioni di Sgarbi.
Uscito da Palazzo Chigi, infatti, il sindaco di Arpino ha confermato ai giornalisti presenti: “Mi sono dimesso“.
Il messaggio a Giorgia Meloni
Una conferma di addio all’incarico di sottosegretario alla Cultura per Sgarbi, che poi sui social ha inviato un messaggio alla premier.
Ribandendo le parole dettai ai giornalisti, infatti, il critico ha ringraziato Giorgia Meloni “per l’attenzione che mi ha riservato“.
Quale futuro per Sgarbi
E ora cosa farà Sgarbi? In attesa di ciò che deciderà l’Antitrust, che ha accusato l’ormai ex sottosegretario alla Cultura di conflitto di interessi, proseguirà di certo con i suoi impegni da critico e anche da sindaco di Arpino, nonché prosindaco di Urbino e assessore alla Bellezza di Viterbo.
Ma non è escluso un nuovo incarico politico di spessore. L’ormai ex sindaco di Terni Stefano Bandecchi, dimissionario nella giornata di venerdì 9 febbraio, ha infatti svelato di aver proposto a Sgarbi di candidarsi per le prossime elezioni Europee dell’8 e 9 giugno.
Parlando al Fatto Quotidiano, infatti, Bandecchi ha difeso l’amico Sgarbi e ha raccontato di averlo chiamato subito dopo aver appreso delle dimissioni rassegnate negli scorsi giorni.
La risposta di Sgarbi? “Mi ha detto che ci deve pensare” ha sottolineato Bandecchi, che però è pronto ad aprire le porte di Alternativa Popolare al critico, con l’obiettivo di giungere al tanto ambito 4% che aprirebbe le porte del Parlamento Europeo al gruppo di cui lo stesso Bandecchi è leader dal giugno 2022 come successore di Beatrice Lorenzin.