Stefano Bandecchi si è dimesso da sindaco di Terni: "Se ogni 5 anni dobbiamo avere un Duce voglio esserlo io"
Stefano Bandecchi si dimette da sindaco di Terni e punta alle Europee e a diventare presidente del Consiglio: "Se dobbiamo avere un Duce voglio esserlo io"
Alla fine Stefano Bandecchi si è dimesso davvero da sindaco di Terni. L’annuncio arrivato via Instagram nella serata di giovedì 8 febbraio, come un fulmine a ciel sereno, a un certo punto sembrava uno scherzo di Carnevale, visto lo scetticismo dilagante tra i consiglieri. E invece no, tutto vero: lo stesso Comune ha ufficializzato la lettera di dimissioni cui hanno fatto seguito diverse dichiarazioni dell’ex presidente della Ternana. Non solo si candiderà alle prossime elezioni Europee con Alternativa popolare, ma è sicuro che diventerà premier: “Se ogni 5 anni dobbiamo avere un Duce allora voglio esserlo io”.
- Le dimissioni ufficiali
- La candidatura alle elezioni Europee
- "Diventerò presidente del Consiglio", poi la frase sul Duce
Le dimissioni ufficiali
Dopo lo scetticismo generale, alla fine Stefano Bandecchi ha formalizzato davvero le sue dimissioni da sindaco di Terni.
La lettera è stata protocollata nella mattinata di venerdì 9 febbraio: il comma 3 dell’articolo 53 del Tuel prevede che le dimissioni presentate dal sindaco – o dal presidente della Provincia – diventino efficaci e irrevocabili trascorso il termine di 20 giorni dalla loro presentazione al consiglio. Dopodiché si procede allo scioglimento di quest’ultimo, con contestuale nomina di un commissario. Il Gabinetto del sindaco ha provveduto a informare la Prefettura delle dimissioni pervenute.
Stefano Bandecchi, sindaco dimissionario di Terni e leader di Alternativa Popolare
La candidatura alle elezioni Europee
Stefano Bandecchi ha poi rilasciato un’intervista a Radio Roma Sound Fm90, in cui ha confermato che si candiderà alle elezioni Europee come capolista in tutte le circoscrizioni, da leader di Alternativa Popolare, contando di “arrivare al 4%”.
“Diventerò presidente del Consiglio”, poi la frase sul Duce
Poi l’intervista diventa incandescente quando si dice sicuro “che diventerò presidente del Consiglio, tanto è chiaro che le cose che posso fare per la nazione nessun altro è in grado di farle”.
E ancora: “Porterò Alternativa popolare a essere uno dei partiti più importanti in 3 anni e 8 mesi, farà la differenza perché molti elettori di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Pd sanno che devono votare per l’unico uomo che può risolvere il problema”.
Passa poi a criticare i suoi predecessori, su tutti Giuseppe Conte: “Secondo voi con tutti gli imbecilli degli ultimi 30 anni in Italia, abbiamo avuto come presidente del consiglio Conte, posso mollare? Io direi a tutti di farsi una camomilla”.
Poi l’attacco a Giorgia Meloni: “Non è che mi ha deluso, è vergognosa. Dopodomani tirerò fuori un emendamento e le farò capire come si è scordata quello che aveva detto: ha sparato una marea di stupidaggini e non ne ha realizzata nemmeno una”. Quindi, l’esclamazione:
Se ogni cinque anni dobbiamo avere un duce allora voglio essere io”, ha aggiunto Bandecchi.