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Virus West Nile, boom di ricoveri a Padova: 49 casi accertati, il parere degli esperti sul contagio

Il West Nile avanza a Padova, dove negli ultimi giorni sono cresciuti i ricoveri di pazienti affetti dal virus

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

Continua a crescere la preoccupazione per la diffusione del virus West Nile, la cosiddetta “febbre del Nilo” che usa come mezzo di trasmissione principale nell’uomo la zanzara comune. Dopo i primi casi segnalati in Italia e il primo decesso avvenuto in Veneto, negli ultimi giorni si è registrato un vero e proprio boom di contagi nella provincia di Padova, dove i positivi accertati sarebbero 49.

West Nile, boom di ricoveri a Padova

Il campanello d’allarme, secondo quanto riferito da Il Gazzettino, risuona ben chiaro tra le corsie dell’Azienda Ospedale – Università di Padova dove negli ultimi 20 giorni sono stati presi in cura diversi pazienti positivi al virus. Si tratta di 49 casi accertati su tutto il territorio, con la struttura che ha prestato cure mediche a 19 pazienti di cui 12 sono stati ricoverati, 6 dimessi e uno preso in carico a livello ambulatoriale.

Si tratta di pazienti arrivati in ospedale con malessere diffuso, tipici sintomi di una forte influenza e talvolta anche con fenomeni neurologici da non sottovalutare. Da parte delle autorità sanitarie, infatti, è arrivato il richiamo alla prudenza in quanto, a causa delle condizioni meteorologiche attuali e con tante zanzare, la diffusione a macchia di leopardo all’interno del territorio è difficile da frenare.

Operatori al lavoro per la disinfestazione di un parco giochi

Cosa sta succedendo a Padova, parla l’esperto

Intervistato da Il Gazzettino, il direttore generale dell’Azienda Ospedale – Università di Padova Giuseppe Dal Ben ha cercato di spiegare quanto sta accadendo nel Padovano: “In questi giorni la pressione della West Nile sulle strutture dell’ospedale è progressivamente aumentata. Da qualche singolo caso, che si poteva ritenere sporadico, siamo oggi a 12 pazienti ricoverati”.

Dal Ben ha reso noto che i pazienti affetti dal virus hanno età compresa tra i 30 e gli 80 anni. La macchina della sanità Padovana è dunque in fermento: “Devo ringraziare il personale del laboratorio di analisi, che sta lavorando a pieno regime per poter arrivare a confermare nel più breve tempo possibile questi i casi sospetti”.

West Nile, cure e controlli

Ma come fare per evitare il contagio dal virus e, soprattutto, in caso di positività quali sono le cure? Al momento non esiste una terapia specifica per la febbre West Nile, ma nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana.

Nei casi più gravi è invece necessario il ricovero in ospedale. Come sottolineato dalla direttrice di Malattia Infettive e Tropicali dell’Azienda Ospedale – Università di Padova, l’invito è di non ignorare i campanelli d’allarme: “È bene non procrastinare l’arrivo in ospedale, nel caso si abbia importante febbre con cefalea, nausea, vomito, o stato confusionale. La malattia colpisce anche i giovani, ma sono le età avanzate quelle più a rischio, quindi i grandi anziani”.

Fonte foto: ANSA

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