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Vigilessa multa l'assessore a Ginosa in provincia di Taranto e viene rimossa dall'incarico: sindaco indagato

A Ginosa, Taranto, una vigilessa è stata rimossa dal suo incarico dopo aver multato un assessore del comune

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

A Vito Parisi, sindaco grillino di Ginosa (Taranto), è stato notificato l’avviso di conclusioni delle indagini per calunnia, tentato abuso d’ufficio e omissioni di atti d’ufficio.

La vicenda vede protagonista una vigilessa che, secondo l’inchiesta della pm Rosalba Lopalco, ha subito mobbing dopo aver scoperto che un assessore del comune non avrebbe effettuato la registrazione di un contratto di locazione, omettendo quindi di pagare la tassa sui rifiuti.

Ginosa, Taranto: vigilessa multa l’assessore, scatta il mobbing. L’indagine

Secondo quanto sostiene Lopalco, come riferito dal Corriere della Sera, nel Comune di Ginosa e dai posti di comando della polizia locale, quando hanno capito che la vigilessa avrebbe riscontrato delle infrazioni commesse dall’assessore, sarebbero stati messi in atto dei comportamenti tesi a ostacolare il lavoro dell’agente.

Quest’ultima avrebbe provato a svolgere tutti accertamenti del caso in merito alla vicenda dell’assessore. Tuttavia, si sarebbe scontrata con un muro e verso di lei ci sarebbe stata un’azione di mobbing sul posto di lavoro.

Le persone coinvolte nell’inchiesta

Nell’inchiesta sono coinvolti anche il comandante della polizia locale, Giovanna Ferretti, e il suo vice Antonio Costantino, per i quali si ipotizza il reato di maltrattamenti, autori secondo l’accusa di aver “screditato il lavoro della vigilessa“, adottando “disposizioni di servizio pregiudizievoli prostrandola psicologicamente costringendola ad abbandonare definitivamente l’ufficio”.

Sono coinvolti anche gli assessori Domenico Gigante e Nicola Picenna.

I fatti si sono svolti nel 2020. La vigilessa, nel corso di un sulla posizione dell’assessore Gigante, avrebbe notato la mancata registrazione della locazione di una casa e quindi pure il mancato pagamento della Tari. A questo punto, per lei, sarebbero cominciati i guai.

Per la pm, l’assessore Gigante ha sollecitato il collega Picenna il quale avrebbe chiesto al comandante Ferretti di fermare il lavoro della vigilessa che si è ritrovata spostata ad altri incarichi.

In particolare è stata inviata di pattuglia, oltre ad essere stata denunciata per sottrazione di fascicoli (denuncia rivelatasi poi falsa).

La procura: persecuzione “per motivi di acredine”

Secondo Lopalco si sarebbe verificata una persecuzione “per motivi di acredine”. Al sindaco Parisi è contestato il tentato abuso d’ufficio, per aver tentato di stoppare un controllo da parte della vigilessa su una casa vacanza (poi sottoposta comunque a sanzione), e il reato di calunnia per aver denunciato la vigilessa, su una informativa della Ferretti, per appropriazione di fascicoli comunali pur essendo consapevole della sua innocenza.

Fonte foto: ANSA

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