Variante Xe del Covid: contagiosità, pericolosità ed efficacia vaccini. Le risposte degli esperti
Coronavirus, variante Xe: i pareri degli esperti relativi alla ricombinazione di Omicron 1 e 2
La variante Xe, ricombinante di Omicron 1 e Omicron 2, sembrerebbe non essere più aggressiva delle precedenti mutazioni del virus ma sarebbe più contagiosa. Questo è ciò che sostengono gli esperti in base alle analisi effettuate fino ad ora. Così su Facebook Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova: “Non sembra più aggressiva, più mortale e più patogenetica. Il ciclo completo vaccinale (con booster) funziona nel prevenire forme gravi”. Invece è sicuramente più contagiosa (+10%). Quindi si diffonderà più velocemente e più rapidamente e potrebbe prendere il sopravvento sulle altre. Dovremo abituarci: finché c’è virus c’è variante”.
“La variante Xe – ha proseguito il virologo – è un mix di Omicron 1 e 2 che si uniscono e si ricombinano. Peraltro è un fenomeno”, quello della ricombinazione, “che avviene abitualmente per l’influenza senza che nessuno si preoccupi di metterlo in prima pagina. Mutazioni e ricombinazioni avvengono in continuazione per tutti i virus e molti altri microrganismi”.
Covid, variante Xe. Remuzzi: “Ci può riservare molte sorprese”
Secondo il direttore dell’Istituto farmacologico Mario Negri, Giuseppe Remuzzi, intervistato dal Corriere della Sera, “il virus ci può riservare molte sorprese perché si tratta di una variante ricombinante, ovvero che ha unito in sé parti di Omicron BA.1 e di Omicron BA.2”.
“Al contrario di altri ceppi ricombinanti, come Xd e Xf (mix tra Delta e Omicron), che non hanno grande diffusione – ha aggiunto Remuzzi – Xe sta prendendo piede in Inghilterra (dove l’attività di sequenziamento è molto intensa) e ci aspettiamo che possa essere già presente anche in Italia”.
Covid, variante Xe. Pregliasco: “Più contagiosa della già contagiosissima Omicron”
A SkyTg24, Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto Ortopedico Galeazzi, ha evidenziato che “la variante Xe” è stata “appena individuata in Gran Bretagna, ma ha ancora poche migliaia di casi”.
Comunque, secondo i dati trapelati fino ad ora, è emerso che “è una variante ancora più contagiosa del 10% della già contagiosissima Omicron”
Il virologo ha aggiunto, però, che la nuova mutazione “non pare avere caratteristiche diverse. Vedremo se prevarrà dal punto di vista epidemiologico”
Covid, variante Xe. Annamaria Cattelan: “Chi ha 3 dosi di vaccino è protetto dalla malattia grave
Annamaria Cattelan, primario di Malattie infettive all’Azienda ospedaliera di Padova, durante il settimanale punto stampa di aggiornamento della situazione Covid, ha spiegato: “A differenza delle precedenti la variante Omicron presenta un gran numero di mutazioni, è molto diffusiva e poco patogena: dai primi dati che abbiamo chi ha 3 dosi di vaccino è protetto dalla malattia grave ma può infettarsi”.
“La Xe è un incrocio tra la Omicron 1 e la Omicron 2 ed è attenzionata perché è molto più diffusiva delle altre, per il 10%, una persona può infettarne altre 22″, ha concluso Cattelan.
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