Variante Covid, dai test ai vaccini: le risposte di Pregliasco
Il virologo Fabrizio Pregliasco risponde alle quattro domande più importanti sulla variante inglese del coronavirus
Sulla variante inglese del coronavirus i dubbi sono ancora tanti: a fare il punto di quello che non sappiamo è il virologo dell’università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco. Dai test al tipo di malattia che provoca, passando per i farmaci e l’alto numero dei contagi, ecco cosa non sappiamo ancora.
Variante inglese coronavirus, le 4 domande e risposte di Pregliasco
Secondo il virologo Pregliasco, sentito da Adnkronos Salute, sono queste le 4 domande alle quali la scienza è chiamata a rispondere nei prossimi giorni.
- I test che diagnosticato il Covid sono ugualmente efficaci anche per la nuova variante inglese?
In merito a questo punto, ha spiegato il virologo, “le prime risultanze sembrano essere rassicuranti. Dobbiamo guardare all’aspetto positivo. Innanzitutto, siamo stati capaci di identificare questa nuova variante e quindi abbiamo la possibilità di monitorarla. Per il momento dunque i tamponi di cui disponiamo sembrano funzionare” anche per scovare il nuovo nemico, “ma servono verifiche mirate”.
- La variante provoca la stessa malattia?
“Anche se il mutante appare più contagioso la malattia sembra la stessa“, ha dichiarato Pregliasco in merito a questo punto, “però anche questo andrà confermato in ogni aspetto”.
- I farmaci usati e i vaccini già sviluppati per il coronavirus combattono anche il nuovo mutante?
“I vaccini anti-Covid ottenuti finora dovrebbero funzionare perché quella del mutante Gb è una piccola variante inserita nella proteina Spike” che il virus utilizza per attaccare le cellule bersaglio, ha precisato Pregliasco.
- L’alto numero di contagi in Italia durante la seconda ondata potrebbe essere legato alla variante Gb?
Secondo Pregliasco, è da verificare gli alti numeri di questa ondata siano in qualche modo collegati alla variante inglese: “Può anche essere”.