Varedo, uccise la moglie col ferro da stiro: 64enne evaso dai domiciliari è stato catturato al bar del paese
L'uomo era evaso dai domiciliari a maggio e si trovava al bar a leggere il giornale come se nulla fosse
Era tranquillo al tavolo del bar a leggere il giornale e a bere il caffè, quando una volante della carabinieri lo ha riconosciuto e lo ha ammanettato portandolo in carcere a Monza. È successo a Varedo, in Brianza, dove un uomo di 64 anni è finito in manette dopo essere evaso dai domiciliari ai quali era stato condannato dopo aver ucciso la moglie nel 2010.
Evaso dai domiciliari, arrestato a Varedo
Il protagonista dell’arresto al bar è il 64enne Paolo Zeffin, che nel 2010 uccise la moglie Petronilla Sanfilippo. L’uomo, condannato a 24 anni per omicidio volontario, dopo alcuni anni di carcere aveva ottenuto i domiciliari dai quali, lo scorso 31 maggio, era evaso.
La sua fuga è durata giusto qualche settimana. A rintracciarlo sono stati i carabinieri di Varedo, che lo hanno trovato seduto al bar a leggere il giornale. L’anziano, contro ogni aspettativa, non si stava nascondendo e dopo averlo identificato i carabinieri lo hanno accompagnato nella casa circondariale di Monza, a disposizione dell’autorità giudiziaria della Procura della Repubblica di Monza.
I militari erano sulle tracce dell’uomo da giorni, dopo aver raccolto informazioni sul territorio e nei suoi confronti, il 13 giugno, era stato emesso un nuovo ordine di carcerazione deciso dall’ufficio di sorveglianza di Milano
L’omicidio della moglie
Come detto, Paolo Zeffin è stato condannato a 24 anni di carcere per l’uccisione della moglie Petronilla Sanfilippo, omicidio avvenuto il 5 ottobre 2010. L’uomo, infatti, aveva ucciso la donna a colpi di coltello e di ferro da stiro a Garbagnate. La furia omicida fu denunciata dai figli della donna, che non riuscivano a mettersi in contatto con lei telefonicamente.
Le indagini si concentrarono subito su Zeffin. I militari lo fermarono in un bar di Pontelongo, nel Padovano, suo paese natale, dove aveva cercato rifugio da una zia ottantenne.
Cosa rischia ora Zeffin
Oltre a finire di scontare la pena per omicidio, Paolo Zeffin dovrà ora chiarire i motivi che lo hanno portato all’evasione a fine maggio.
Inoltre, dopo la fuga dallo stato detentivo domiciliare, la posizione del 64enne nei confronti della legge si è aggravata e la possibilità che gli venga concessa la misura cautelare ai domiciliari appare abbastanza remota.