Valanga uccide due sciatori nel Kashmir, in India: altre 21 persone sepolte dalla neve. Il video
Tragedia nello stato del Jammu e Kashmir, in India, dove due sciatori polacchi sono stati travolti da una violenta valanga partita dall'Afarwat
La neve ha inghiottito la località sciistica di Gulmarg, nello stato indiano del Jammu e Kashmir. La violenta valanga ha ucciso almeno due persone.
Il video, in cui si vede la neve scendere dalle cime dell’Afarwat, ha fatto in fretta il giro del mondo.
- Tragedia nel Kashmir, salvate 19 persone da sotto la neve
- Allerta valanghe nel Kashmir: è la terza in pochi giorni
- I corpi delle vittime portati in ospedale per gli accertamenti
Tragedia nel Kashmir, salvate 19 persone da sotto la neve
Sono stati recuperati già i corpi di due turisti polacchi, insieme a 4 persone che sono riuscite a salvarsi e sono state estratte vive dalla neve.
Successivamente anche le altre 15 sono state portate in salvo, anche se non sono note le loro condizioni di salute. Mancherebbero all’appello due persone.
Sul posto hanno operato fino a tarda serata – la differenza è di 4 ore e mezzo in più rispetto all’Italia – diverse squadre di soccorritori.
Allerta valanghe nel Kashmir: è la terza in pochi giorni
Sul picco si trovavano tre gruppi di persone, in tutto 21 stranieri e due guide locali, quando la valanga è arrivata intorno alle 12.30 – le 8 di mattina italiane – di mercoledì 1 febbraio.
Gli sciatori si trovavano in quota nonostante nella regione sia stata diramata un’allerta per questo tipo di eventi. Solo pochi giorni fa, il 27 gennaio, un’altra valanga aveva colpito la meno trafficata zona del Paddar, senza causare vittime.
Il 29 gennaio, nelle cime dell’Himalaya sono morti invece una donna e un adolescente del posto, sempre a causa di una valanga, mentre camminavano nei pressi della cittadina di Tangole.
L’Afarwat è invece noto per le sue piste da sci e visitato da migliaia di turisti ogni inverno.
I corpi delle vittime portati in ospedale per gli accertamenti
I corpi dei due cittadini polacchi sono stati portati nel vicino ospedale per le procedure medico legali e per avviare le pratiche per il trasporto delle salme nel loro Paese di origine.