Vaiolo delle scimmie, infettato un bambino under 10: fonte del contagio sconosciuta, si indaga sulle cause
In Olanda ha contratto il vaiolo delle scimmie un bambino con meno di 10 anni : la fonte del contagio è ignota ma i medici hanno formulato un'ipotesi
Sta facendo clamore il caso pediatrico di vaiolo delle scimmie descritto in Olanda in un bambino sotto i 10 anni di età. La fonte del contagio è attualmente classificata come sconosciuta: i medici non sono riusciti a risalire alla causa ma, seppur si tratti di una rarità, il quadro clinico dimostra come anche i più piccoli possano essere infettati da monkeypox.
- Bambino under 10 infettato dal vaiolo delle scimmie: lo studio
- Il caso: dai primi sintomi al ricovero
- L'ipotesi sulla causa dell'infezione
Bambino under 10 infettato dal vaiolo delle scimmie: lo studio
Come raccontato su Adnkronos Salute, il bambino è stato trasferito in un ospedale di Amsterdam. A prendere in esame l’episodio è stato uno studio condotto da un team di scienziati e atenei olandesi pubblicato sulla rivista scientifica ‘Eurosurveillance’.
Gli autori della ricerca, tra cui vi sono anche i medici dell’Emma Children’s Hospital, hanno spiegato di aver deciso di parlarne per aumentare la consapevolezza sulla capacità di contagio dell’Orthopoxvirus.
Catherine Smallwood, esperta dell’ufficio regionale dell’Oms per l’Europa, commentando il caso pediatrico di monkeypox emerso in Olanda ha evidenziato che proprio i medici “devono essere consapevoli del fatto che, sebbene raro, il vaiolo delle scimmie può verificarsi nei bambini”.
Il caso: dai primi sintomi al ricovero
A destare preoccupazione è il fatto di non essere riusciti a risalire alla fonte del contagio del piccolo paziente. Secondo quanto si apprende, tre settimane prima di recarsi al pronto soccorso aveva avuto un mal di gola senza febbre, da cui era poi guarito dopo circa 24 ore.
Nei giorni successivi il bambino era stato in vacanza in Turchia per una settimana. Dopo essere tornato in Olanda erano emerse due piccole lesioni cutanee sul viso, sulla mascella inferiore sinistra e sulla guancia.
Il suo medico di base aveva iniziato a trattarlo con una crema antimicotica, ma nei giorni seguenti erano poi apparse sul viso altre piccole lesioni.
Dopo la comparsa di un’altra ventina in altre parti del corpo, il paziente under 10 è stato trasferito in ospedale con il sospetto clinico di vaiolo delle scimmie.
Dagli esami la salute generale è risultata buona. Sulla pelle del piccolo c’erano vescicole, osservate a livello degli arti, ma non nella cavità orale o nella regione genitale.
L’ipotesi sulla causa dell’infezione
Dato che la principale via di trasmissione del monkeypox è correlata all’attività sessuale, gli esperti attraverso una dettagliata anamnesi hanno escluso la possibilità di un abuso sessuale.
I vari campioni prelevati dal paziente sono risultati tutti positivi tranne quelli relativi alle urine. I familiari del bambino sono risultati negativi, mentre i suoi contatti più ad alto rischio sono stati vaccinati.
Non essendo stato possibile identificare una fonte plausibile del contagio resta dunque il dubbio sulla trasmissione del virus.
Gli esperti hanno evidenziato che ad oggi “sono state descritte altre vie di contagio indirette, come la trasmissione respiratoria attraverso goccioline o materiali contaminati in lenzuola o asciugamani”.
Conseguentemente, non si può escludere che il bambino “sia stato in stretto contatto con una persona infetta o con un oggetto contaminato che non è stato riconosciuto come tale”.