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Vaccino inefficace per alcune fasce d'età: la bufala dei no vax smontata dall'ISS in una nota

Secondo la nuova bufala dei no vax la vaccinazione sarebbe "inefficace" dopo la terza dose in certe fasce d'età. Ecco la risposta dell'ISS

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Un’altra bufala dei no vax viene ripresa dall’Istituto Superiore della Sanità. Anche a questo giro gli antivaccinisti tentano di lanciare nuove teorie sulla presunta inefficacia dei vaccini anti-Covid, per questo l’ISS si trova costretto ad intervenire nuovamente.

La nuova bufala dei no vax

Secondo la nuova bufala dei no vax, il vaccino sarebbe risulterebbe inefficace dopo una certa fascia d’età.

Più precisamente, chi si oppone al vaccino sostiene che proprio l’ISS avrebbe parlato di “efficacia negativa” dopo la terza dose, un rischio che correrebbero soltanto i vaccinati mentre i non vaccinati sarebbero più protetti da questa eventualità.

Un fenomeno, questo, che è tipico del ‘cherry picking’, ovvero quell’anomalia dell’informazione in cui inciampano tantissimi utenti in malafede che in un documento cercano soltanto i punti che confermerebbero le loro convinzioni.

Con questa strategia, il dato ottenuto viene decontestualizzato e riproposto con la chiave di lettura più favorevole a portare avanti la propria campagna che, però, con questo metodo si dimostra fallace e incompleta.

La risposta dell’ISS

L’Istituto Superiore della Sanità, in una nota pubblicata oggi – giovedì 23 giugno – sul sito ufficiale, ha smontato la fake news punto per punto. Leggiamo il documento:

“L’analisi sull’efficacia dei vaccini per le fasce di età sopra gli 11 anni viene presentata settimanalmente dall’ISS nel suo report esteso, ed evidenzia chiaramente un aumento dell’efficacia vaccinale dopo la somministrazione della dose booster, in tutte le fasce di età, sia nella prevenzione dell’infezione di SARS-CoV-2 che della malattia severa, rispetto alla vaccinazione completa con due dosi”.

A proposito dei “dati incongruenti” che sono stato l’oggetto dei cherry picker, l’ISS risponde: “A causa della diffusione della variante Omicron, altamente trasmissibile, c’è stato un forte aumento della quota di persone che hanno avuto un’infezione che però non è stata notificata”.

Dunque: “Nell’analisi queste persone risultano ‘non vaccinate’, ma in realtà hanno una protezione data dall’infezione pregressa, con una conseguente sottostima dell’efficacia calcolata”.

Un centro vaccinale a Roma

Infine, l’ISS specifica: “Inoltre molte persone che avevano due dosi non hanno fatto la terza perché hanno contratto l’infezione, un altro fenomeno che può spiegare perché per alcune persone l’efficacia risulti maggiore per le persone immunizzate da più tempo”.

Cosa fare, dunque, di fronte a tanta disinformazione? Ecco la proposta: “Alla luce di queste considerazioni e per ridurre le distorsioni dei risultati causate dalla sottonotifica delle infezioni meno gravi è in corso una revisione della modalità di analisi dei dati di efficacia“.

Dalle bufale alle aggressioni

Non solo semplici condivisioni sui social, manifestazioni e bufale: molto spesso i no vax si sono spinti oltre le proprie bacheche e sono arrivati a mettere in pratica vere e proprie spedizioni punitive e aggressioni.

Oltre alle teorie sulle presunte morti dopo la terza dose di AstraZeneca, infatti, la cronaca ci insegna che alcune dimostrazioni pubbliche sono spesso degenerate in disordini. È il caso di Matteo BassettiAntonella Viola, il primo aggredito da una coppia no vax, la seconda finita sotto scorta dopo le ripetute minacce.

Spesso i no vax vengono invitati in televisione, come è noto presso i format condotti da Massimo Giletti e per questo scoppiano spesso le polemiche.

La tipica bufala dei no vax, quindi, si manifesta soprattutto con il ‘cherry picking’ che richiede comunque una certa abilità comunicativa per far sì che gli ignari lettori non avvezzi allo spirito critico vengano disorientati e convinti che i vaccini siano tutt’altro che utili a contrastare la pandemia.

Fonte foto: ANSA

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