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Vaccino Covid, basteranno tre dosi? Il parere dell'Aifa e l'ipotesi di un richiamo ogni sei mesi

La terza dose del vaccino anti-Covid potrebbe non essere l'ultima del ciclo, così come ipotizzato dal direttore dell'Aifa Magrini

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

La campagna vaccinale contro il Covid-19 prosegue spedita e, tra chi è alle prese con la terza dose e chi invece ha appena prenotato la prima, la somministrazione del siero sembra essere la via maestra per mettersi alle spalle la pandemia. Ma a preoccupare, ancora una volta, sono l’aumento dei contagi delle ultime ore e il comparire, nel corso dei mesi, di nuove varianti che rendono la lotta contro il virus sempre più ardua. Ecco perché per molti la terza somministrazione non è ipotizzata come l’ultima del ciclo contro il Sars-CoV-2.

Vaccini anti-Covid, basteranno tre dosi?

A quasi un anno dall’avvio delle vaccinazioni in Italia, col personale sanitario e i più fragili che “festeggeranno” la copertura annuale nei prossimi giorni, tante sono ancora le domande sul ciclo di vaccini contro il Covid-19. Mentre il virus tiene il mondo col fiato sospeso da due anni, gli esperti si interrogano sull’eventuale quarta dose o più.

Tra questi c’è anche Nicola Magrini, direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco, l’Aifa, che in un’intervista a La Stampa ha spiegato il proprio punto di vista sulla questione. Dati alla mano, la dose booster ha permesso ai diversi vaccini di avere un importante consolidamento dell’efficacia e l’idea di avere un richiamo con cadenza decisa a priori non è tanto lontano delle idee dell’Aifa.

Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa

È probabile che le iniezioni siano più frequenti” ha spiegato il direttore generale dell’Agenzia, sbilanciandosi successivamente sulle tempistiche.

Vaccino, ipotesi del richiamo semestrale

Nel corso dell’intervista rilasciata a La Stampa, il direttore generale dell’Aifa Nicola Magrini è tornato a parlare della possibilità di un richiamo più frequente del vaccino anti-Covid. Inizialmente l’idea era quella di avere un richiamo annuale, negli ultimi giorni si è parlato anche di una cadenza semestrale.

A cambiare gli scenari sono infatti le mutazioni del virus, che diventando più o meno aggressive, potrebbero richiedere una corsa al booster per rendere più forte l’immunità a tutti coloro i quali si sono sottoposti alle somministrazioni precedenti.

Come cambiano i vaccini con le varianti

Nel frattempo le case farmaceutiche non restano di certo a guardare, con Pfizer e Moderna su tutte che stanno già lavorando a una versione aggiornata dei loro vaccini per arginare le nuove varianti.

Magrini, rispondendo alla questione sui nuovi vaccini, ha sottolineato che non sempre si sa quale sia la variante su cui concentrarsi di più o di meno, ribadendo la speranza che si possa arrivare a “una maggior concertazione con le istituzioni”.

I dati sul booster al momento sono incoraggianti e Magrini ha svelato che “potrebbe non essere necessario” ricorrere a un adeguamento dei vaccini in tal senso

Fonte foto: Ansa

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