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Usa, assalto al Congresso dei fan di Trump: il bilancio

Migliaia di sostenitori di Donald Trump hanno assalto la sede del Parlamento americano per impedire la certificazione dell'elezione di Joe Biden

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Una giornata senza precedenti che mette in crisi la democrazia americana. Il giorno in cui a Washington migliaia di sostenitori del presidente uscente degli Stati Uniti Donald Trump hanno assaltato Capitol Hill, facendo irruzione nella sede del Congresso, per bloccare la ratifica da parte di Camera e Senato dell’elezione di Joe Biden.

Usa, assalto al Congresso dei fan di Trump: morti e arresti

L’intervento della Guardia nazionale ha disperso la folla rimasta ancora davanti alla sede del Parlamento americano, nonostante il coprifuoco ordinato dalla sindaca della Capitale Muriel Bowser a partire dalle 18 americane.

Come riporta Ansa, negli scontri all’interno delle Congresso sono stati esplosi colpi di arma da fuoco da parte degli agenti a difesa dell’edificio, che hanno provocato la morte di Ashli Babbit, veterana dell’aeronautica uccisa da un proiettile alla testa. Insieme a lei sono state registrate altre tre vittime, decedute in seguito a complicazioni mediche, e 13 feriti.

Il bilancio dell’intervento delle forze dell’ordine per ristabilire la normalità a Washington è di 52 arresti, molti dei quali per violazione del coprifuoco. Fino al 21 gennaio, giorno dopo la proclamazione di Biden, il sindaco della Capitale ha disposto il prolungamento dell’emergenza pubblica e del coprifuoco per altri 15 giorni.

La polizia ha inoltre confermato di aver ritrovato ordigni esplosivi davanti al quartier generale sia del Dnc (Democratic National Convention) e sia dell’Rnc (Republican National Convention).

Usa, assalto al Congresso dei fan di Trump: Camera e Senato riprendono i lavori

A circa cinque ore dalla tentata rivolta, con lo sgombero effettuato dalla Guardia Nazionale il Congresso è tornato a riunirsi nelle stanze del Campidoglio per portare a termine la certificazione dell’elezione di Joe Biden.

Dopo il no di Camera e Senato alla prima obiezione sul voto in Arizona, i due rami del Parlamento hanno ricominciato i lavori e stanno ora esaminando e contando i certificati dei voti del collegio elettorale, Stato per Stato. Ad intervenire per prima in questo senso è stata la Speaker democratica della Camera Nancy Pelosi che ha detto che quello di oggi è stato “un assalto vergognoso alla nostra democrazia. Ma non ci può fermare dalla nostra responsabilità di certificare l’elezione di Joe Biden”.

Nelle ore immediate all’assalto da più parti politiche sono arrivate le condanne per le parole di Trump, accusato di avere istigato la marcia sul Congresso e nel video appello subito dopo l’assalto di non avere preso nettamente le distanze dai protagonisti della rivolta e di aver continuato a delegittimare i risultati delle elezioni.

Per questo, se da una parte il Partito Repubblicano non si esprime in sua difesa, alcuni esponenti del partito democratico invocano l’applicazione del 25/o emendamento per rimuovere il presidente uscente. Si tratta di una norma della costituzione americana che prevede che il vicepresidente prenda i poteri nel caso il presidente muoia, si dimetta o sia rimosso dal suo incarico. Ma l’iniziativa dovrebbe arrivare dallo stesso vice Mike Pence e per adesso non sembra ancora concretizzarsi.

Parole di condanna sugli episodi di Capitol Hill sono arrivate anche dalla politica internazionale. L’ex presidente Obama ha parlato di “grande disonore e vergogna” per gli Stati Uniti ma non “una completa sorpresa”. La violenza, ha detto, è stata “incitata da un presidente che ha continuato a mentire sul risultato delle elezioni”.

“La violenza è incompatibile con l’esercizio dei diritti politici e delle libertà democratiche”, ha detto invece del presidente del consiglio italiano, Giuseppe Conte. Sulla stessa linea le reazione di tutti i leader europei, da Macron a von der Leyen e Johnson.

Fonte foto: ANSA
Usa, Biden è presidente. Le immagini dell'assalto al Congresso

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