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Ue blocca fondi a Ungheria, avviato meccanismo di condizionalità: è la prima volta. Perché e cosa significa

Avviato per la prima volta il meccanismo di condizionalità per sospendere i fondi dell'Unione europea diretti all'Ungheria: perché e cosa significa

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

La Commissione europea ha avviato il meccanismo di condizionalità per sospendere i fondi dell’Unione europea diretti all’Ungheria, in seguito alle ripetute violazioni dello stato di diritto del Paese. A darne l’annuncio è stato il vicepresidente Ue, Margaritis Schinas.

Il collegio dei commissari europei, riunitosi nella mattinata di mercoledì 27 aprile a Bruxelles, ha concesso l’autorizzazione al commissario per il Bilancio, Johannes Hahn, a inviare una notifica scritta formale all’Ungheria.

Ue avvia meccanismo di condizionalità: è la prima volta

Si tratta della prima volta che l’Unione europea avvia il meccanismo di condizionalità, procedura entrata in vigore nel gennaio dello scorso anno.

La procedura in questione dà la possibilità alla Ue di sospendere i pagamenti diretti a uno Stato nel caso in cui le violazioni dello stato di diritto abbiano o rischino di avere un impatto negativo sul bilancio europeo.

Ue avvia meccanismo di condizionalità: cosa prevede la procedura

La procedura del meccanismo di condizionalità prevede che la Commissione europea, alla quale spetta la sua attivazione, invii delle lettere di notifica agli Stati membri interessati proponendo il taglio dei fondi europei.

Il taglio dovrà poi ottenere l’approvazione dai governi europei a maggioranza qualificata (cioè il 55% degli Stati membri che rappresentano il 65% della popolazione dell’Unione europea).

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea.

Fondi all’Ungheria, perché l’Ue ha avviato il meccanismo di condizionalità

La decisione era già stata annunciata in occasione della plenaria del Parlamento europeo all’inizio del mese di aprile dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

L’analisi dell’Unione europea, come riporta l’agenzia ‘Ansa’, ha riscontrato diverse irregolarità, tra cui quelle negli appalti pubblici, nei sistemi di controllo e audit e nella lotta alla corruzione.

Anche la Polonia rischia l’avvio della medesima procedura. Varsavia, infatti, come Budapest, aveva ricevuto una prima lettera amministrativa lo scorso novembre, nella quale la Commissione europea avanzava alcune contestazioni in merito alle violazioni dello stato di diritto, in particolare riguardanti il sistema giudiziario.

Come precisato dall’esecutivo europeo, però, per quanto riguarda la Polonia risulta più complesso valutare l’impatto di tali violazioni sul bilancio dell’Unione europea.

L’attuazione del regolamento sul meccanismo di condizionalità potrebbe richiedere diverso tempo. Tra l’invio della notifica ufficiale e la decisione finale dei Paesi membri, infatti, potrebbero passare dai 5 ai 9 mesi. È inoltre prevista la possibilità di presentare un ricorso davanti alla Corte di giustizia dell’Unione europea, mossa che farebbe slittare ulteriormente il taglio dei fondi previsto.

Fonte foto: ANSA

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