Truffa del vino non pagato in Piemonte, la polizia sequestra 4mila bottiglie: 20 persone denunciate
Truffati una cinquantina di imprenditori in tutto il Piemonte con la tecnica del “doppio ordine”: sequestrate 4mila bottiglie, 20 i denunciati
Oltre 4mila bottiglie di vini e liquori pregiati, per un valore complessivo di circa 50mila euro, sono stati sequestrati a Torino alla fine dello scorso mese. Una parte dei prodotti, oggetto di truffa e ricettazione, sono stati restituiti ai legittimi proprietari. Una ventina le persone denunciate.
- Sequestri di vino e alcolici
- La truffa del doppio ordine
- La denuncia che ha dato il via alle indagini
Sequestri di vino e alcolici
Nella giornate che hanno concluso il mese di marzo gli agenti del commissariato Barriera Milano di Torino hanno scoperto e sequestrato oltre 4mila bottiglie di vini e liquori pregiati, per un valore complessivo di circa 50mila euro.
Tra i prodotti, oggetto di truffa e ricettazione, erano presenti bottiglie di barbera, nebbiolo, dolcetto, grignolino, langhe, chardonnay, sauvignon e prosecco, alcune delle quali provenienti da vigneti di qualità superiore.
Parte delle bottiglie sequestrate sono state ritrovate durante dei controlli, nascosti nei retrobottega di alcuni bar del quartiere Barriera di Milano di Torino.
La truffa del doppio ordine
Le indagini degli agenti hanno permesso di appurare le modalità della truffa, perpetrata con una procedura definita “doppio ordine”, con il quale i clienti si accordavano con i produttori per il pagamento della merce solo dopo la seconda consegna.
I due ordini, contenenti bottiglie e liquori di alta qualità, venivano fatti insieme: per la prima consegna, i corrieri venivano mandati in una zona della città abbastanza distante dal reale luogo di scarico, affermando che il conto sarebbe stato saldato nel secondo incontro. Peccato che dopo la prima consegna non si presentava più nessuno.
Oltre cinquanta le persone truffate, 28 delle quali hanno però già ricevuto dagli agenti parte dei prodotti sequestrati e da loro legittimamente acquistati. Il tutto grazie alla denuncia di un imprenditore.
La denuncia che ha dato il via alle indagini
Tutto è iniziato con la denuncia di un imprenditore vitivinicolo di San Marzano, insospettito da un ordine ricevuto a fine febbraio da clienti sconosciuti, con il quale si richiedevano centinaia di bottiglie di vino pregiato astigiano, da consegnare in due distinti locali e saldo alla seconda consegna.
L’uomo, reso sospettoso dalle voci sulla possibile truffa che già giravano tra i produttori locali, ha deciso di rivolgersi ai carabinieri di Canelli, in provincia di Asti, prima di accettare l’ordine.
Così i carabinieri hanno potuto seguire i truffatori, un uomo di 56 anni e una donna 42ene, arrestandoli prima che potessero darsi alla fuga. Da allora le indagini sono andate avanti, nella speranza di riuscire a restituire la refurtiva a tutti gli imprenditori fin qui truffati, e al momento risultano 13 denunciati per ricettazione e sette per truffa.