Trento, ginecologa scomparsa: possibile svolta, si cerca in un lago
Si cerca nel lago di Santa Giustina il corpo di Sara Pedri, la ginecologa dell'ospedale di Trento scomparsa il 4 marzo scorso
Potrebbe essere vicino a una svolta il caso di Sara Pedri, la 31enne ginecologa di Forlì, in servizio all’ospedale di Trento, scomparsa il 4 marzo scorso. Le ricerche dei carabinieri e dei vigili del fuoco si stanno concentrando nelle acque del lago di Santa Giustina, in Val di Non, dove è stato rilevato la presenza di un cadavere sul fondale.
Ad effettuare la scoperta, riporta il Corriere della Sera, sono stati i cani molecolari specializzati nella ricerca di resti umani e tracce ematiche, che sono stati impiegati a bordo dei gommoni dei vigili del fuoco alla ricerca di qualche traccia.
I cani hanno fiutato la presenza di un cadavere in un’area del lago. Una scoperta che non porta direttamente alla ginecologa romagnola, dato che il corpo potrebbe anche appartenere ad un’altra persona scomparsa.
La zona infatti è tristemente nota per l’alto numero di persone che la sceglie per togliersi la vita. Solo negli ultimi sette mesi ci sono stati sei casi di suicidio. Di questi non è ancora stato ritrovato il corpo di una persona.
Ginecologa scomparsa a Trento: le ricerche
Sara Pedri è scomparsa il 4 marzo scorso. A metà novembre si era trasferita dalla Romagna a Cles per lavoro, e nei mesi successivi sarebbe stata vittima di mobbing nel reparto di ginecologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento.
A indirizzare le ricerche verso il lago di Santa Giustina era stato il ritrovamento dell’auto della 31enne, effettuato il giorno stesso della sua scomparsa nel parcheggio di un vecchio albergo. A bordo sono stati ritrovati il portafogli, il cellulare della donna e alcuni indumenti, che sono stati fatti annusare ai cani molecolari.
Il loro fiuto ha portato gli investigatori fino all’inizio del ponte di Mostizzolo, nei pressi di un dirupo alto una cinquantina di metri. Un circostanza, unita alla fama sinistra del luogo, che ha subito fatto pensare al gesto estremo.
Intanto è atteso per oggi l’arrivo all’ospedale di Trento degli ispettori del Ministero, dopo le accuse delle colleghe della giovane dottoressa che denunciano le “pesanti” condizioni lavorative nel reparto di Ginecologia.