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Tiziano Renzi ricoverato in ospedale, il papà di Matteo: chiesto rinvio del processo. Cosa è successo?

Tiziano Renzi, padre del fondatore e leader di Italia Viva Matteo Renzi, è stato ricoverato in ospedale nella serata di mercoledì 15 dicembre

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Ha preso il via nella mattinata di giovedì 16 dicembre a Firenze il processo in Corte d’appello che vede imputati Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, accusati di emissione di fatture false, reato cui in primo grado erano stati condannati, il 7 ottobre del 2019, a 1 anno e 9 mesi, assieme all’imprenditore Luigi Dagostino (condannato a 2 anni).

Il ricovero di Tiziano Renzi

In apertura d’udienza, gli avvocati difensori di Tiziano Renzi hanno chiesto il rinvio per legittimo impedimento in quanto il padre del fondatore e leader di Italia Viva Matteo Renzi, nella serata di mercoledì, è stato ricoverato in ospedale.

I giudici, come riporta l’agenzia ‘Adnkronos’, si sono ritirati in camera di consiglio per decidere sull’istanza presentata e sulla possibilità di stralciare la posizione di Tiziano Renzi e celebrare il processo a carico degli altri due imputati, cioè Laura Bovoli e l’imprenditore Luigi Dagostino.

Matteo Renzi e il papà Tiziano, in un’immagine di archivio.

La vicenda e il processo a Tiziano Renzi

La stessa agenzia ‘Adnkronos’ ha ricostruito u fatti al centro del processo, che risalgono al 2015, quando l’imprenditore Luigi Dagostino era amministratore delegato della Tramor, società di gestione dell’outlet The Mall di Leccio di Reggello.

Dagostino avrebbe incaricato le società Party ed Eventi 6, entrambe facenti capo ai Renzi, di studi di fattibilità per lavori all’outlet. Le fatture ritenute false e oggetto del processo, in quanto secondo l’accusa non corrisponderebbero a prestazioni realmente effettuate, sono 2: una da 20mila e l’altra da 140mila euro più Iva.

Le fatture furono pagate alla società Party srl (quella da 20mila euro) e alla Eventi 6 srl (quella da 140mila euro) nel luglio 2015.

Nelle arringhe difensive nel corso del processo di primo grado, gli avvocati di Tiziano Renzi e Laura Bovoli hanno confutato punto per punto le accuse e hanno chiesto l’assoluzione dei loro assistiti “perché il fatto non costituisce reato”.

Gli avvocati difensori di Dagostino hanno chiesto di assolvere l’imprenditore “perché il fatto non sussiste”.

Fonte foto: ANSA

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