Tetto al contante, Bankitalia boccia la misura del governo Meloni: "Soglia più alta favorisce evasione"
Nel corso delle audizioni sulla Legge di Bilancio Bankitalia ha espresso un parere negativo sull'aumento al tetto del contante, ma anche sulla Flat tax
“Più fai salire il tetto al contante meno favorisci l’evasione”. Così la presidente del Consiglio Meloni nella prima diretta Facebook della rubrica ‘Gli appunti di Giorgia’ ha commentato le misure legate da una parte all’innalzamento della soglia del contante da mille a 5mila euro e dall’altra allo stop alle sanzioni per chi non accetta pagamenti tramite Pos sotto i 60 euro (che forse potrebbero diventare 40).
Bankitalia non è tuttavia dello stesso parere della premier: il capo del Dipartimento economia dell’istituto Fabrizio Balassone, intervenuto in audizione sulla Manovra finanziaria davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, ha spiegato le criticità delle iniziative.
- Contanti e Pos, cosa sostiene Bankitalia
- Bocciata anche la Flat tax
- La necessità del Reddito di cittadinanza
Contanti e Pos, cosa sostiene Bankitalia
Secondo quanto affermato da Balassone le misure del governo Meloni in materia di contanti e Pos vanno nella direzione opposta a quella della lotta all’evasione fiscale e alla criminalità. “Sono emersi studi che suggeriscono che soglie più alte dei limiti all’uso del contante favoriscono l’economia sommersa“, ha spiegato, sottolineando che esiste l’evidenza che l’utilizzo dei pagamenti elettronici riduce proprio l’evasione.
E in quanto agli oneri delle transazioni per gli esercenti, ha precisato che anche il contante ha dei costi, in particolare “legati alla sicurezza: furti, rapine, errori materiali, assicurazioni”. Le stime di Bankitalia indicano che per le attività il prezzo del contante “in percentuale del valore della transazione è superiore a carte di credito e debito“.
Anche per questo le disposizioni dell’esecutivo, che comprendono anche la cosiddetta tregua fiscale con la rottamazione delle cartelle esattoriali sotto i mille euro, “rischiano di entrare in contrasto con la spinta alla modernizzazione del Paese che anima il Pnrr”.
Bocciata anche la Flat tax
Nel corso dell’audizione sulla Legge di Bilancio a trovare la bocciatura di Bankitalia è stata anche la Flat tax, la quale rientrerebbe tra le misure non connesse all’emergenza energetica che “presentano aspetti critici”.
Fabrizio Balassone ha infatti affermato che “la discrepanza di trattamento tributario tra dipendenti e autonomi, e all’interno di questi tra quelli sottoposti a regime forfettario ed esclusi, risulta accresciuta”.
E in questo periodo di crisi economica caratterizzato dall’inflazione elevata “la coesistenza di un regime a tassa piatta e uno soggetto a progressività come l’Irpef comporta una ulteriore penalizzazione per chi è soggetto a quest’ultimo”.
La necessità del Reddito di cittadinanza
In merito al Reddito di cittadinanza, cambiato strutturalmente dall’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, il capo del Dipartimento economia della Banca d’Italia ha ricordato che la sua introduzione “ha rappresentato una tappa significativa nell’ammodernamento del welfare del nostro Paese”.
Balassone non ha tuttavia negato che l’attuale assetto sia privo di aspetti critici. “La riforma complessiva annunciata dal governo potrebbe essere un’occasione per risolvere questa ambiguità e rafforzare l’efficacia delle misure nel raggiungere le situazioni di bisogno”, ha commentato.
Tuttavia nell’attuazione dei provvedimenti, ha specificato, bisognerà “prestare attenzione ai rischi di aumento dell’indigenza nelle aree dove il Reddito di cittadinanza è più diffuso e il mercato del lavoro strutturalmente malfunzionante, aree già ora caratterizzate da tassi di povertà più elevati”.