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CRONACA ESTERA

Terremoto in Turchia e Siria: i morti sono quasi 41mila. Arrestati oltre 100 costruttori di edifici crollati

I morti causati dal terremoto che ha colpito Turchia e Siria sono 41mila, ma secondo fonti Onu potrebbero superare quota 60mila

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Sono 40.943 le vittime del terremoto che ha colpito Turchia e Siria, e il bilancio continua a salire ora dopo ora. In Turchia si sono registrati 31.643 decessi, mentre almeno 9.300 persone sono morte in Siria. Intanto le autorità turche hanno effettuato arresti in massa nelle imprese edilizie che hanno costruito gli edifici crollati.

Terremoto in Turchia e Siria: i morti potrebbero essere 60mila

Il drammatico dato è stato riportato da ‘Al Jazeera’ ed è stato confermato da più fonti.

Intervistato da ‘Sky News’ quando il bilancio era di circa 30.000 morti, il responsabile dei soccorsi delle Nazioni Unite Martin Griffiths ha detto che quel numero potrebbe più che raddoppiare: “Penso che sia davvero difficile da stimare in modo molto preciso perché dobbiamo ancora scavare sotto le macerie, ma io sono sicuro che (il bilancio dei morti) raddoppierà o andrà oltre”.

Si scava per trovare i superstiti del sisma

Intanto si continua a scavare nella speranza di salvare i superstiti. Un bimbo di sette mesi è stato salvato dalle macerie nel distretto di Antakya, nella provincia turca di Hatay dopo essere rimasto intrappolato dalle macerie per 140 ore.

Nella stessa provincia, ma nel distretto di Nizip, una ragazza è stata salvata 146 ore dopo il sisma.

E sempre nella zona di Hatay un 35enne è stato tratto in salvo da una squadra di soccorso composta da personale turco e rumeno.

Kahramanmaras, Turchia: un edificio distrutto dal sisma viene definitivamente abbattuto da una ruspa.

Terremoto in Turchia, arrestati costruttori edili

L’agenzia di stampa turca ‘Anadolu’ riporta l’arresto di oltre 100 costruttori edili nelle 10 province colpite dal sisma. Le autorità sospettano che i fermati non abbiano rispettato le normative antisismiche introdotte nel Paese dopo il rovinoso sisma del 1999 che causò la morte di oltre 17mila persone.

Il ministero della Giustizia turco ha autorizzato 150 procure a istituire “unità investigative sui crimini legati al terremoto”. Si tratta di un lavoro lungo e difficile: saranno passati ai raggi X i permessi edilizi, i dati catastali e saranno fatte perizie su ciò che resta degli edifici crollati o danneggiati.

Fra gli arrestati, come riporta l’agenzia ‘Anadolu’, anche il costruttore Mehmet Yasar Coskun, che ha realizzato un condominio di 12 piani con 250 appartamenti nella provincia di Hatay, interamente distrutto dal terremoto. Secondo l’agenzia, l’uomo sarebbe stato arrestato mentre si trovava all’aeroporto di Istanbul intenzionato a imbarcarsi per il Montenegro.

Sciacalli in azione nelle aree colpite dal sisma

E intanto infuria lo sciacallaggio: quasi 100 persone sarebbero state arrestate per presunti saccheggi nelle aree colpite dal sisma.

Non solo gli edifici crollati o danneggiati sono oggetto di saccheggi, ma anche i camion degli aiuti umanitari: due persone sono finite in manette dopo aver tentato di rubare dai camion di aiuti destinati alla provincia di Hatay. E a Istanbul sono finite in manette sei persone per presunte frodi legate agli aiuti per i terremotati. Decine di arresti si sono registrati nel Paese.

Fonte foto: Ansa

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