Svezia e Finlandia nella Nato, Turchia rimuove il veto: i punti dell'accordo. Cosa cambia ora
La Turchia ha appoggiato l'adesione di Svezia e Finlandia alla Nato. Quali conseguenze nella guerra in Ucraina?
La Turchia ha rimosso il veto con il quale si opponeva all’ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato. L’accordo tra i Paesi è stato raggiunto dopo ben 4 ore di trattative a Madrid.
- La Turchia rimuove il veto
- I punti dell'accordo tra Turchia, Svezia e Finlandia
- Svezia e Finlandia nella Nato
- Le conseguenze sulla guerra in Ucraina
La Turchia rimuove il veto
Secondo le prime notizie, la novità arriva con il ritiro del veto imposto dalla Turchia sull’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato.
L’accordo è stato raggiunto nel corso di un vertice tenutosi a Madrid tra il leader turco Recep Tayyip Erdogan, il presidente finlandese Sauli Niinisto e la premier svedese Magdalena Andersson. L’incontro si è tenuto con la moderazione del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.
La Turchia aveva posto il veto sull’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato per ragioni legate ai combattenti curdi ospitati negli Stati di Stoccolma e Helsinki, militanti appartenenti al partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK) e dunque considerati terroristi da parte di Ankara.
Erdogan aveva posto il veto secondo il quale la Turchia avrebbe acconsentito all’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato solamente con l’estradizione dei membri del PKK.
Alla fine del summit dell’Alleanza Atlantica il presidente turco si è detto pienamente soddisfatto per l’accordo ottenuto insieme ai due Paesi dai quali avrebbe “ottenuto ciò che chiedeva”.
I punti dell’accordo tra Turchia, Svezia e Finlandia
Al termine delle trattative Turchia, Svezia e Finlandia hanno firmato un memorandum che ha portato Ankara a ritirare il veto che aveva posto sull’ingresso di Stoccolma e Helsinki nella Nato.
I punti chiave dell’accordo, secondo quanto riferito da fonti diplomatiche turche all’Agi, riguardano la lotta al terrorismo e l’industria della sifesa. I due Paesi nordici si impegnano a collaborare con la Turchia nella lotta contro il Pkk e le sue affiliate, come il Pyd siriano, e a non sostenere Feto, l’organizzazione dell’oppositore di Erdogan Fetullah Gulen.
L’accordo impegna i Paesi alla stipula di accordi bilaterali e all’adozione di misure concrete sull’estradizione di ricercati per terrorismo. E all’istituzione di un meccanismo strutturato di cooperazione sulla condivisione dell’intelligence nella lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata.
L’intesa prevede anche una maggiore cooperazione tra Ankara, Helsinki e Stoccolma nel campo dell’industria della difesa.
Svezia e Finlandia nella Nato
Piene di soddisfazione le parole pronunciate da Stoltenberg in conferenza stampa dopo il lungo incontro: “Abbiamo l’accordo per l’ingresso di Svezia e Finlandia. Il memorandum firmato risponde alle preoccupazioni della Turchia sulla lotta al terrorismo e l’esportazione di armi. Nessun alleato ha sofferto più della Turchia per i brutali attacchi terroristici, tra cui quelli del Pkk”.
Quindi: “La politica delle porte aperte della Nato è un successo, abbiamo mostrato di saper risolvere i problemi attraverso le negoziazioni, con l’ingresso di Svezia e Finlandia nell’alleanza saremo tutti più sicuri“.
Le conseguenze sulla guerra in Ucraina
L’intesa tra i tre Paesi fa in modo che le tre forze si sostengano a vicenda sul piano della reciproca sicurezza. In questo modo la Nato potrà mettere in atto la più importante riorganizzazione militare in Europa dai tempi della Guerra Fredda, con lo schieramento di ulteriori migliaia di soldati.
Svezia e Finlandia godono anche di una posizione strategica nel contesto della guerra in Ucraina iniziata con l’invasione russa. Intanto, la Russia ha già minacciato la terza guerra mondiale dalle parole di Medvedev in caso di intervento della Nato in Crimea.
Sostanzialmente, l’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato aggiunge forze militari al contrasto dell’invasione russa in Ucraina e non solo. Per il momento il processo non è definitivo: dopo l’annullamento del veto da parte della Turchia, è ora il tempo della ratifica da parte degli altri 30 Stati membri.