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Suicidio a Senigallia, il 15enne avrebbe anche preso un brutto voto a scuola prima di uccidersi

Il 15enne morto suicida potrebbe aver preso un brutto voto a scuola prima di togliersi la vita. Le novità sul dramma di Senigallia

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

A complicare il caso del drammatico suicidio di Senigallia ci sarebbe un brutto voto conseguito a scuola poco prima di compiere l’estremo gesto. È ciò che i genitori hanno riferito agli inquirenti per integrare la denuncia già presentata affinché si indaghi sulla morte del 15enne, uscito di casa nella notte tra domenica 13 e lunedì 14 con la pistola di ordinanza del padre e rinvenuto cadavere a Montignano di Senigallia (Ancona).

Un brutto voto prima del suicidio?

Secondo i primi accertamenti effettuati dai carabinieri di Senigallia, poco prima di togliersi la vita il 15enne avrebbe preso un brutto voto a scuola. Questo dettaglio avrebbe appesantito ulteriormente uno stato d’animo già provato dagli episodi di bullismo, denunciati dai genitori.

La famiglia del giovane, quindi, la mattina di mercoledì 16 ottobre sono tornati dai carabinieri di Marzocca di Senigallia per presentare un’integrazione della denuncia. Non è dato sapere di quale voto si tratti, né conoscere la disciplina di riferimento.

Senigallia, il 15enne potrebbe aver preso un brutto voto a scuola poco prima del suicidio. I genitori integrano la denuncia

Le indagini non si fermano. La Procura di Ancona ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio contro ignoti. Gli inquirenti sono al lavoro per stabilire le circostanze che hanno divorato il 15enne al punto di portarlo a togliersi la vita.

Il ragazzo era uno studente presso l’istituto alberghiero Panzini, dove frequentava il secondo anno dopo aver frequentato la classe prima nel Corinaldesi-Padovano.

Il bullismo

Nella tragica vicenda del 15enne morto suicida a Senigallia si delineano sempre di più gli scenari delle continue vessazioni da parte di un gruppo di bulli che lo avrebbero preso di mira.

È ciò che i suoi genitori hanno riportato in un’intervista a La Stampa. “Con tutti quegli insulti ce lo hanno distrutto”. Questi episodi hanno trovato conferma nelle dichiarazioni di alcuni compagni di scuola del 15enne. I ragazzi hanno riferito che i bulli “gli facevano versi, lo imitavano con una voce effeminata” arrivando addirittura a sputare quando lo vedevano passare.

Secondo i genitori, al figlio “abbassavano i pantaloni e lo colpivano ai genitali” quando lo incontravano in bagno. Gli episodi di bullismo, tuttavia, sono stati smentiti dalla fidanzatina del 15enne e al preside dell’istituto.

La morte del 15enne a Senigallia

Intorno alle 21 di domenica 13 ottobre il giovane, dopo aver finto di andare a dormire, ha prelevato dalla cassaforte la pistola di ordinanza del padre, un vigile urbano. Contestualmente ha disattivato il WiFi dell’appartamento per eludere il circuito di videosorveglianza.

Quindi ha lasciato la sua abitazione e si è portato fino a Montignano di Senigallia, dove intorno alle 22 ha rivolto l’arma contro di sé.

Fonte foto: ANSA

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