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Stupro di Viterbo: condanna alleggerita ai militanti di Casapound

L'ex consigliere comunale e il militante di estrema destra non sconteranno in carcere i 4 anni richiesti dal pm

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Sono stati condannati i due militanti di Casapound accusati dello stupro di Viterbo ai danni di una 36enne, avvenuto dopo una serata al pub Old Manner’s. Dopo sette ore e mezza di udienza, riporta il Corriere della Sera, Riccardo Licci e Francesco Chiricozzi hanno esultato. “È andata bene“, ha dichiarato quest’ultimo dopo la sentenza.

Il 19enne, all’epoca della violenza sessuale consigliere comunale di Vallerano (Viterbo), dovrà scontare 3 anni. Riccardo Licci, 21enne, che come l’amico è un ex militante di Casapound e Blocco studentesco, ha invece ricevuto una condanna a 2 anni e 10 mesi. In entrambi i casi, meno dei 4 anni chiesti dal pm Michele Adragna.

L’entità inferiore della condanna rispetto a quanto richiesto dal magistrato, sarebbe dovuta allo sconto per l’abbreviato e alle attenuanti generiche, concesse per la giovane età e l’incensuratezza. Come riporta il Corriere della Sera, Francesco Chiricozzi, già a processo al Tribunale dei minori per il pestaggio a cinghiate di un 24enne, e Riccardo Licci sono indagati per l’aggressione ai membri di una band che suonava a una festa.

Si tratterebbe di episodi di matrice neofascista, ma per i quali non c’è stata alcuna sentenza definitiva, e che quindi non costituiscono precedenti. Un’altra attenuante riconosciuta dal trinunale è l’avvenuto risarcimento di 40mila euro alla 36enne che ha denunciato i due ragazzi.

Troppo pochi per l’avvocato della donna, Franco Taurchini, che aveva richiesto 300mila euro. Il legale ha dichiarato al Corriere della Sera: “Le hanno distrutto la vita e ora deve ricostruirsela. Non esce neanche di casa per paura che qualcuno abbia visto i video“.

Video che hanno costituito la prova regina dello stupro, avvenuto il 12 aprile al pub Old Manner’s. Francesco Chiricozzi, Riccardo Licci e la vittima vi erano arrivati alle 2 di notte, dopo essersi conosciuti qualche ora prima in un altro locale. La donna, riporta il Corriere, aveva raccontato di aver ricevuto delle avances dai due, e dopo il rifiuto di aver ricevuto un pugno in faccia ed essere stata violentata e ripresa.

I due ragazzi in aula hanno chiesto scusa, come riporta il Corriere della Sera: “Ci vergogniamo. Abbiamo riguardato i video e ci siamo resi conto che avremmo dovuto fermarci, ma avevamo interpretato la situazione in un altro modo”.

“Dai filmati si vede che la donna non era in grado di opporre resistenza, il che è stato scambiato per consenso al rapporto. Il giudice ha riconosciuto che non c’è stata violenza fisica. Nessun pugno e nessun trauma cranico, come dimostrato da certificati medici, che potesse provocare alla vittima il black out di cui ha parlato, dovuto solo all’effetto di alcolici e farmaci. Per noi essere stati creduti su questo è fondamentale“, hanno spiegato al quotidiano gli avvocati Giovanni Labate, Domenico Gorziglia e Marco Valerio Mazzatosta.

Fonte foto: Ansa

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