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Stretta su fumo e sigarette elettroniche: in arrivo importanti misure. Multe e cosa cambierà per i consumatori

Il ministero della Salute si appresta a emanare una stretta sul fumo: in arrivo nuovi provvedimenti

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Il ministero della Salute si appresta a emanare delle misure per una ulteriore stretta sul fumo.

Stretta sul fumo, cosa cambia per i consumatori

Presto non si potrà più fumare sigarette ed e-cig nei tavoli di bar e ristoranti all’aperto. Sarà vietato farlo anche alle fermate di metro, bus, treni e traghetti, e nei parchi pubblici. I tecnici del governo stanno mettendo a punto il provvedimento, che dovrà essere emanato entro l’anno. Sarà un aggiornamento alla “legge Sirchia”, che risale ormai a due decenni fa.

Il ministro Orazio Schillaci, a febbraio, aveva reso nota l’intenzione del governo di vietare il fumo di qualsiasi tipo all’aperto. L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha infatti attuato una importante campagna di prevenzione, che potrebbe a breve modificare le abitudini di molti italiani.

Una foto del ministro della Saluto Orazio Schillaci

Stretta anche sulle pubblicità delle sigarette elettroniche

La novità potrebbe non piacere ad alcuni consumatori visto che lo stop è previsto anche per i prodotti da svapo, Iqos e consimili a tabacco surriscaldato.

Dunque saranno chiuse le sale fumatori negli aeroporti e in altri locali al chiuso.

La stretta riguarda anche la pubblicità delle sigarette elettroniche, che verrà limitata da rigidi paletti comuni già esistenti per i prodotti da fumo tradizionali, per i quali è vietata qualsiasi forma pubblicitaria diretta e indiretta.

Stretta al fumo, le multe

La multa per chi trasgredisce ai nuovi divieti sarà di 275 euro, ridotta del 50% se si paga entro 60 giorni.

Le sanzioni non saranno imposte dai ristoratori, ma da vigili urbani o forze dell’ordine che verranno chiamati dai gestori in caso di trasgressione del divieto introdotto dalla “legge Sirchia” 20 anni fa.

Fonte foto: ANSA

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