Familiari della donna uccisa dal marito nella strage di Altavilla Milicia svelano cosa ripeteva sempre l'uomo
I parenti di Antonella Salamone, la moglie uccisa dal marito ad Altavilla Milicia vicino Palermo, hanno parlato della religiosità dell'uomo
“Dio è con noi”. Lo avrebbe ripetuto sempre Giovanni Barreca, che ha confessato questa mattina l’omicidio della moglie e di due dei tre figli. I carabinieri stanno indagando su altre persone: l’ipotesi sarebbe quella della setta.
Le dichiarazioni dei parenti della vittima
In una breve intervista di pochi minuti, rilasciata rispondendo alle domande di giornalisti, Elisabetta Cassano e Salvina Licata, rispettivamente nonna e zia di Antonella Salamone, la donna uccisa dal marito a Altavilla Milicia, hanno parlato della situazione familiare della nipote.
Le due raccontano di un ambiente teso ma non violento: “Ero stata da loro per qualche giorno, ho visto che litigavano a volte. Sono andata via perché non c’era una situazione serena” ha detto Cassano.
Entrambe hanno poi avvalorato la prima tesi che starebbe emergendo dalle indagini dei carabinieri, quella della setta religiosa: “Lui ripeteva sempre ‘Dio è con noi‘”.
La strage di Altavilla Milicia
Nella notte tra sabato e domenica a Altavilla Milicia, un comune in provincia di Palermo, un uomo ha ucciso la moglie e i due figli di 5 e 16 anni per poi consegnarsi ai carabinieri confessando quanto fatto. L’assassino è Giovanni Barreca, la moglie si chiamava Antonella Salamone, i figli Emanuel e Kevin.
Una terza figlia della coppia, la più grande ma ancora minorenne, 17 anni, è riuscita a fuggire prima che il padre potesse raggiungerla. Si sarebbe svegliata nella notte sentendo il padre parlare di presenze demoniache in casa.
La ragazza avrebbe notato, alzandosi dal letto, i cadaveri dei suoi fratelli e sarebbe riuscita a mettersi in salvo. Avrebbe poi raccontato alle autorità quanto successo. Secondo i primi riscontri inoltre, uno dei due figli uccisi sarebbe stato torturato.
L’ipotesi della setta
Le prime indagini dei carabinieri hanno scoperto che Barreca era conosciuto come un uomo molto religioso, ipotesi che sarebbe confermata dalle dichiarazioni della nonna e della zia della vittima.
Le autorità hanno inoltre convocato in questura a Termini Imerese una coppia, marito e moglie, che vivono a Palermo. Gli investigatori avrebbero chiesto conto di alcuni messaggi social scambiati tra i due e Barreca.
I Ris di Messina intanto sono arrivati sul posto e hanno eseguito i rilevamenti necessari. Secondo quanto riporta Adnkronos, i resti carbonizzati del cadavere della donna sarebbero stati ritrovati nel giardino dell’abitazione dove si è consumata la strage.