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Stop obbligo mascherine nelle Rsa e nei reparti con fragili, via la misura anti-Covid: circolare del Ministero

Stop all'obbligo di utilizzare le mascherine anti Covid nei reparti in cui ci sono pazienti fragili

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Da domenica 30 giugno 2024 scade la proroga anti-Covid dell’ordinanza del Ministero della Salute firmata nel dicembre 2023 che prevede l’obbligo di indossare le mascherine protettive per i lavoratori, gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie all’interno dei reparti che ospitano pazienti fragili o immunodepressi, così come nelle Rsa.

Stop alle mascherine obbligatorie nelle Rsa e nei reparti con fragili

L’obbligo è esteso ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese:

  • strutture di ospitalità e lungodegenza;
  • residenze sanitarie assistenziali;
  • hospice;
  • strutture riabilitative;
  • Rsa;
  • reparti con pazienti non autosufficienti.

Nei restanti reparti delle strutture sanitarie e nelle sale di attesa, la decisione relativa all’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie contro il rischio Covid da parte di operatori sanitari e visitatori resta alla discrezione delle Direzioni sanitarie.

Queste possono disporne l’utilizzo anche per tutti coloro che presentino sintomatologia respiratoria.

Non sono previste analoghe misure per quanto riguarda gli spazi ospedalieri al di fuori dei reparti di degenza.

Non hanno l’obbligo di mettere la mascherina:

  • bambini sotto i 6 anni;
  • persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina;
  • persone che devono comunicare con una persona con disabilità e che non possono fare uso del dispositivo.

Aumentano i contagi Covid

Intanto aumenta la circolazione del virus Sars-CoV-2 in Italia. Nelle ultime settimane i dati raccolti registrano una lieve crescita dei casi, nonostante la stagione calda dovrebbe fare da freno al virus.

L’impatto sugli ospedali resta limitato, così come il numero dei ricoveri. Tuttavia gli epidemiologi invitano a non sottovalutare la minaccia del Covid.

Secondo l’ultimo bollettino di monitoraggio del Ministero della Salute-Iss (settimana 20-26 giugno), in Italia si registra infatti un “lieve aumento dell’incidenza di nuovi casi identificati e segnalati con infezione da SarsCoV2, ma si attesta sempre a livelli molto bassi e l’impatto sugli ospedali resta stabile e limitato”.

Francesco Vaia: “Continuiamo a monitorare con la massima attenzione”

Inoltre, ha spiegato il direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero, Francesco Vaia, “la nuova variante JN.1 si conferma predominante, come osservato anche in altri Paesi, ma non è particolarmente patogenica tanto che l’impatto sugli ospedali è irrilevante”.

“Continueremo a seguire, come sempre con la massima attenzione l’andamento epidemiologico”, ha concluso Vaia.

Fonte foto: ANSA

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