,,

Contagi Covid aumentati in una settimana nel Lazio, è l'ondata estiva? L'allerta degli esperti su sintomi

Allerta degli esperti sull'aumento dei casi di Covid-19 portati da una nuova ondata estiva: situazione sotto controllo ma tasso di crescita in salita

Pubblicato: Aggiornato:

Torna a crescere il numero dei contagi di Covid-19 e sale l’attenzione degli esperti sull’ondata di casi in arrivo insieme alla stagione estiva. Anche se i ricoveri rimangono tutt’ora sotto i livelli di guardia, nonostante le alte temperature negli ultimi due mesi si è registrato un aumento del 20% di infezioni ogni settimana, soprattutto nel Lazio. Un tasso di crescita che, secondo l’epidemiologo Cesare Cislaghi, con il quale “arriveremmo ad inizio autunno, la stagione più a rischio, con dei numeri preoccupanti e si potrebbe assistere nuovamente ad un progressivo sviluppo della pandemia”.

L’aumento dei casi di Covid-19

L’allerta su una nuova ondata di Covid-19 è già scattata negli Stati Uniti, dove i Centers for Desease control (Cdc) hanno raccomandato il richiamo per tutta la popolazione con i vaccini aggiornati contro il lignaggio dominante JN.1 con le sue sottovarianti.

Come spiegato dal direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero, Francesco Vaia, “la nuova variante JN.1 si conferma predominante, come osservato anche in altri Paesi, ma non è particolarmente patogenica tanto che l’impatto sugli ospedali è irrilevante”. “Continueremo a seguire, come sempre con la massima attenzione l’andamento epidemiologico” ha assicurato l’epidemiologo.

Il bollettino dell’Iss

Da quanto riferito nell’ultimo monitoraggio del ministero della Salute-Iss, relativo al periodo 20-26 giugno, anche in Italia si registra un “lieve aumento dell’incidenza di nuovi casi identificati e segnalati con infezione da SarsCoV2, ma si attesta sempre a livelli molto bassi e l’impatto sugli ospedali resta stabile e limitato”.

Secondo i dati riportati nell’ultimo bollettino, nella settimana considerata sono stati registrati in Italia 2.504 nuovi casi di Covid-19, in crescita rispetto ai 2.085 della settimana 13-19 giugno, con un numero di decessi raddoppiato da 14 a 21. Aumentano anche i test effettuati da 77.305 a 79.276, e il tasso di positività, dal 2,7% al 3,2%.

“L’indice di trasmissibilità (Rt) – si legge ancora sul sito del ministero della Salute – calcolato con dati aggiornati al 26 giugno e basato sui casi con ricovero ospedaliero, al 18 giugno, è pari a 1,15 in lieve aumento rispetto alla settimana precedente (Rt 0,99 all’11 giugno); l’incidenza di casi Covid diagnosticati e segnalati nel periodo 20-26 giugno è pari a 4,6 casi per 100mila abitanti, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente (3,5 casi per 100mila abitanti nella settimana precedente); l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 1,2%, stabile rispetto alla settimana precedente (1,2%); stabile anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,3%, rispetto alla settimana precedente (0,3% al 19 giugno)”.

Il parere degli esperti

Numeri ancora sotto controllo, ma che per gli epidemiologi non sono da sottovalutare. “Oggi sembra che poco si voglia fare per evitare che la pandemia torni a dilagare – ha affermato il professore Cesare Cislaghi – Ciò anche per una politica sanitaria inerte e scaramantica che non se la sente di riproporre misure sgradite alla gente e neppure di insistere con una campagna vaccinale che trova sempre più opposizioni”.

A tenere alta la guardia sui virus respiratori in generale, interviene anche il direttore Malattie infettive ospedale policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti: “I problemi dell’estate saranno di diversi tipi – ha dichiarato a Repubblica – c’è ancora una importante circolazione di virus respiratori parainfluenzali, quindi metapneumovirus, coronavirus, picornavirus, adenovirus, minori rispetto all’influenza”.

“Poi c’è l’ultima variante Sars-CoV-2, la KP.3 che ci sta dando qualche caso in più soprattutto tra gli anziani, anche impegnativo – ha aggiunto l’infettivologo – Poi le infezioni estive della pelle, l’impetigine ad esempio, e poi le punture di insetti come le zanzare che portano malattie come la West Nile, presente in Italia, la potenzialità della Dengue che potrebbe dare origine ad un focolaio autoctono. E poi la puntura delle zecche che può dare la malattia di Lyme”.

TAG:

covid-casi-ondata-estiva-allerta-esperti Fonte foto: ANSA
,,,,,,,,