Stefano Bandecchi ritira le dimissioni da sindaco di Terni: dietrofront dopo l'annuncio della scorsa settimana
Stefano Bandecchi ci ripensa: ritirate le dimissioni da sindaco di Terni dopo l'annuncio della settimana scorsa
Stefano Bandecchi ha ritirato le sue dimissioni da sindaco di Terni. Venerdì 16 febbraio, una settimana dopo l’annuncio, il primo cittadino del comune umbro è tornato sui suoi passi: la decisione sarebbe già stata protocollata.
- Stefano Bandecchi resta sindaco di Terni
- Perché Bandecchi ha ritirato le dimissioni
- Quanto tempo aveva Bandecchi per ripensarci
- Le dichiarazioni di Bandecchi dopo le dimissioni
Stefano Bandecchi resta sindaco di Terni
Come confermato all’Agi, Stefano Bandecchi resta sindaco di Terni.
“La presente – scrive il sindaco al presidente del consiglio comunale e per conoscenza alla prefetto – per comunicare ufficialmente la revoca delle dimissioni presentate al consiglio comunale, assunte al protocollo del Comune di Terni il 9 febbraio 2024”.
La mattina di venerdì 16 febbraio, a sorpresa, Bandecchi aveva preso parte all’inaugurazione della rotatoria dedicata alla memoria di Marino Tattoli, ex assessore comunale e ideatore degli eventi valentiniani.
Al momento, non si conoscono le ragioni che hanno spinto il sindaco a ritirare le dimissioni che lui stesso aveva presentato una settimana fa.
Perché Bandecchi ha ritirato le dimissioni
Ai microfoni dell’Agi, Bandecchi ha spiegato di aver ritirato le dimissioni per “merito dell’opposizione, sia di quella ternana sia di quella nazionale, che mi hanno indotto obbligatoriamente a pensare che non si possono lasciare Terni e la nazione nelle mani di questi animali“.
In vista delle elezioni Europee “mi sto occupando delle candidature (di Alternativa Popolare, ndr). L’emendamento di FdI che andrà presto in discussione ci obbliga a raccogliere 180 mila firme per poterci candidare. Una decisione antidemocratica, a pochi mesi dalle elezioni”.
Quanto tempo aveva Bandecchi per ripensarci
La lettera con le dimissioni di Bandecchi era stata protocollata nella mattinata di venerdì 9 febbraio.
Il comma 3 dell’articolo 53 del Tuel prevede che le dimissioni presentate dal sindaco – o dal presidente della Provincia – diventino efficaci e irrevocabili trascorso il termine di 20 giorni dalla loro presentazione al consiglio.
Nel caso di Bandecchi, quindi, il ripensamento è avvenuto nei termini consentiti.
Le dichiarazioni di Bandecchi dopo le dimissioni
Bandecchi, dopo aver presentato le dimissioni, aveva rilasciato un’intervista a Radio Roma Sound Fm90, in cui aveva confermato che sarebbe candidato alle elezioni Europee come capolista in tutte le circoscrizioni, da leader di Alternativa Popolare, contando di “arrivare al 4%”.
Il suo obiettivo è la presidenza del Consiglio perché – aveva dichiarato nella stessa intervista – “Giorgia Meloni è vergognosa. Dopodomani tirerò fuori un emendamento e le farò capire come si è scordata quello che aveva detto: ha sparato una marea di stupidaggini e non ne ha realizzata nemmeno una. Se ogni cinque anni dobbiamo avere un duce allora voglio essere io”.