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Stato di emergenza sui migranti varato dal Governo per 6 mesi, approvato in Cdm su proposta di Musumeci: cos'è

Via libera in Consiglio dei ministri al provvedimento che permetterà al Governo di intervenire sull'"eccezionale flusso migratorio" in deroga alla normativa

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Il Governo Meloni ha dichiarato lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale per far fronte a seguito dell’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti attraverso le rotte del Mediterraneo. Il provvedimento, portato in Cdm dal ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, avrà una durata di 6 mesi e sarà finanziato con un fondo da 5 milioni di euro.

Migranti, via libera allo stato di emergenza

“Abbiamo aderito volentieri alla richiesta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ben consapevoli della gravità di un fenomeno che registra un aumento del 300 per cento” ha dichiarato Nello Musumeci spiegando la natura del provvedimento.

Sia chiaro, non si risolve il problema, la cui soluzione è legata solo ad un intervento consapevole e responsabile dell’Unione europea” ha precisato il ministro.

Secondo quanto riferito da fonti di Governo, riportate da ‘Repubblica’, lo stato di emergenza consentirà a Palazzo Chigi di realizzare procedure e azioni più veloci per offrire ai migranti soluzioni di accoglienza in tempi brevi con adeguati standard.

Grazie al decreto che avrà il compito di circoscrivere il perimetro di azione, l’esecutivo Meloni potrà emanare ordinanze in deroga alle normative vigenti tramite finanziamenti mirati e i poteri straordinari che il Consiglio dei ministri potrà arrogarsi per intervenire sul fenomeno migratorio.

La nave dell’ong Geo Barents arrivata a Brindisi il 7 aprile con 339 migranti a bordo

Fonti di Governo hanno fatto sapere inoltre che nell’attività saranno coinvolte Protezione Civile e la Croce Rossa italiana, mettendo in campo le loro risorse e la loro esperienza, e parallelamente lo stato di emergenza permetterà di aumentare e rafforzare le strutture finalizzate al rimpatrio dei non aventi diritto alla permanenza in Italia (Cpr), potenziando le attività di identificazione ed espulsione. 

Migranti, sbarchi aumentati a Pasqua

Nel fine settimana di Pasqua è stato registrato un aumento delle segnalazioni di imbarcazioni in avaria nel Mediterraneo, con a bordo decine di migranti in cerca di aiuto. Da venerdì 7 a lunedì 10 aprile sono state circa 2mila le persone salvate in mare, in aggiunta ad altri 1.200 migranti per i quali le operazioni di soccorso sono tuttora in corso nello Ionio tra la Sicilia e la Calabria.

In seguito ai due naufragi, avvenuti uno al largo della Tunisia e l’altro in acque sar maltesi, sono state contate 38 vittime e 18 dispersi.

Stato di emergenza: i precedenti

Come ricordato dal ‘Corriere della Sera’, lo stato di emergenza in Italia è stato dichiarato dal 2013 a oggi 128 volte, nella maggior parte dei casi a causa di eventi di natura meteorologica.

Questo strumento nelle mani del Governo è diventato noto all’opinione pubblica soprattutto durante lo scoppio della pandemia da Covid-19, quando l’esecutivo arrivò a disporre la limitazione della libertà personale dei cittadini, applicando l’articolo 16 della Costituzione che scatta in caso di emergenze sanitarie.

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