Stati Uniti, la Federal Reserve lascia invariati i tassi d'interesse. Sono al livello più alto da 22 anni
La Federal Reserve, la banca centrale statunitense, ha lasciato invariati i tassi d'interesse. È il valore più alto degli ultimi 22 anni
La Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, ha deciso di lasciare invariati i tassi d’interesse americani (il costo del denaro), in un intervallo compreso tra il 5,25% e il 5,5%. Si tratta del dato più alto degli ultimi 22 anni.
Dagli Usa prevista una spinta a economia e mercati
La decisione era attesa da mercati e investitori, soprattutto per trovare possibili indizi su ciò che l’istituzione bancaria americana farà nel 2024.
Con l’inflazione scesa, infatti, in molti si attendono un’inversione di rotta e quindi una discesa degli interessi per fornire una spinta all’economia e ai mercati.
Se le condizioni rimarranno quelle attuali, è probabile che ciò accadrà. Anche se, molto probabilmente, con tempistiche più dilatate rispetto alle speranze dei più ottimisti.
Dalle tabelle allegate al comunicato della decisione, la Fed segnala tagli dei tassi di interesse per totali 75 punti base nel 2024, quando i tassi sono attesi scendere al 4,6%.
L’ultimo rialzo deciso dalla Fed è dello scorso luglio, il quarto effettuato nel 2023. Con la decisione odierna la pausa durerà dunque almeno sei mesi, fino al prossimo gennaio, quando il comitato di politica monetaria della banca centrale si riunirà nuovamente.
Le stime sull’inflazione
L’inflazione americana è scesa nel frattempo al 3,1% (il livello ottimale è considerato intorno al 2%) ma l’economia non versa in condizioni tali da suggerire immediate azioni a suo sostegno.
Giovedì 14 dicembre si riunirà a Francoforte anche la Banca centrale europea.
Come per la Fed, il pronostico è di un nulla di fatto sui tassi, che rimarranno al 4,5%, livelli che ritengono necessari per sconfiggere l’inflazione.
La Bce si aspetta una crescita del pil del 2,6% quest’anno, superiore rispetto al 2,1% indicato in precedenza. L’anno prossimo la crescita calerà all’1,4%.