La Federal Reserve alza i tassi d'interesse di 75 punti base: perché questa decisione riguarda anche l'Europa
Si tratta del sesto rialzo consecutivo deciso dalla Federal Reserve, la banca centrale Usa. Una scelta che impatterà anche su mutui e prestiti in Europa
La Federal Reserve ha deciso di aumentare i tassi d’interesse di 75 punti base, portandoli così al 3,75-4%, il livello più alto mai raggiunto dal 2008. Si tratta del sesto rialzo dei tassi consecutivo, il quarto di fila da 75 punti base, dopo il primo rialzo dello scorso marzo di 25 punti base.
Gli analisti credono che la Fed deciderà di rallentare il passo, vista la debolezza di alcuni dati macroeconomici, e di procedere con un aumento di 50 punti base a dicembre. Una previsione che ha fatto scattare al rialzo gli indici di Wall Street, la Borsa Usa.
- Federal Reserve: fondazione e organizzazione
- L'indipendenza della Fed dal governo
- I 12 distretti federali
- I compiti della Federal Reserve
- Cosa sono i tassi d'interesse della Fed
- Quando alzare o abbassare i tassi d'interesse
- Perché le scelte della Fed ci riguardano
Federal Reserve: fondazione e organizzazione
La Federal Reserve, il cui nome ufficiale è Federal Reserve System, spesso abbreviato in Fed, è la banca centrale degli Stati Uniti d’America. Corrisponde alla nostra Banca d’Italia oppure, facendo riferimento, all’Unione europea, alla Banca centrale europea (Bce). Istituita dal Federal Reserve Act del 23 dicembre del 1913, è diventata operativa nel 1916.
Il consiglio direttivo della Federal Reserve è costituito da un’agenzia governativa centrale, denominata Board of Governors of the Federal Reserve System. La sede centrale della Fed si trova a Washington. Tale agenzia è presieduta da 7 governatori nominati direttamente dal presidente degli Usa e dai governatori delle 12 Federal Reserve Bank regionali.
L’indipendenza della Fed dal governo
Pur essendo in qualche modo legata alla presidenza in carica, poiché la nomina del presidente e dei governatori viene decisa dalla Casa Bianca, l’indipendenza della Fed viene garantita dal fatto che le decisioni prese dalla banca centrale non vengono ratificate da organi governativi.
Non è raro, infatti, che il presidente in carica contesti le scelte della banca centrale. L’ultimo caso di questo genere risale all’ex presidente Trump che non risparmiò aspri commenti sull’operato di Jerome Powell, il presidente della Fed da lui nominato e poi confermato da Joe Biden.
Jerome Powell, presidente in carica della Federal Reserve
I 12 distretti federali
Prima di passare ai compiti della Fed e, in particolare, a quello relativo ai tassi – il tema di scontro più frequente con la politica – vediamo quali sono le 12 “filiali regionali” della banca centrale. Le sedi regionali corrispondono a macroaree del territorio statunitense e sono:
· Boston
· New York
· Filadelfia
· Cleveland
· Richmond
· Atlanta
· Chicago
· St. Louis
· Minneapolis
· Kansas City
· Dallas
· San Francisco
Teoricamente l’importanza dei distretti regionali è la stessa, ma nella pratica le parole dei governatori della Fed di New York e St. Louis, per fare due esempi, hanno un peso specifico diverso rispetto ad altri. La sede della Fed di New York si trova, ovviamente, nella zona di Wall Street.
I compiti della Federal Reserve
A differenza della Banca centrale europea, il cui mandato riguarda solamente la stabilità dei prezzi (ovvero mantenere l’inflazione intorno al 2%), i compiti della Federal Reserve sono più ampi e possono essere racchiusi in quattro macro aree principali:
· Stabilire la politica monetaria determinando la quantità di moneta in circolazione e le condizioni di accesso al credito, nonché quelle economiche col fine di perseguire: massimo impiego, stabilità dei prezzi, tassi di interesse ragionevolmente moderati sul lungo termine.
· Supervisione e regolamentazione delle istituzioni bancarie al fine di assicurare la stabilità del settore bancario e finanziario, proteggendo i diritti dei consumatori.
· Contenere la possibilità di rischio sistemico che può nascere nei mercati finanziari.
· Offrire servizi di tesoreria per le istituzioni nazionali e internazionali e per il governo, compresa la supervisione del sistema di pagamento nazionale
Cosa sono i tassi d’interesse della Fed
Il compito principale della Federal Reserve riguarda i tassi di interesse, più comunemente detto “costo del denaro”. Una scelta molto importante per l’economia globale: essendo, quella americana, la più grande economia al mondo (anche se la Cina è in corsia di sorpasso) l’andamento dei tassi Usa è in grado di influenzare i mercati finanziari di tutto il pianeta. Per dirla in altre parole: le comunicazioni della Fed sui tassi sono unanimemente ritenute uno dei market mover più importanti in assoluto.
I tassi della Fed non sono altro che i tassi che le banche si addebitano reciprocamente per prestarsi denaro. Il costo del denaro che una banca commerciale prende in prestito dalla Fed è legato dal tasso d’interesse. A sua volta la banca andrà a prestare denaro a imprese e famiglie a un costo maggiore rispetto al tasso praticato dalla Fed: per questo motivo i tassi d’interesse (come succede in Europa per quelli stabiliti dalla Bce) vengono alzati per “raffreddare” l’economia e abbassati quando c’è bisogno di stimolare la crescita.
Quando alzare o abbassare i tassi d’interesse
Due esempi concreti. Attualmente si parla di economia “surriscaldata” negli Usa perché l’inflazione è su livelli che non si vedevano da 40 anni e l’occupazione è quasi sui massimi. Per questo la Fed sta alzando i tassi da inizio anno, per frenare l’inflazione, anche a costo di far cadere l’economia in recessione. Potrebbe sembrare un controsenso, ma in realtà la maggior parte degli economisti giudica un periodo di recessione “salutare” per l’economia, e comunque meno dannoso dell’inflazione fuori controllo.
Al contrario, durante l’emergenza pandemica o dopo la crisi dei mutui subprime del 2008 la Federal Reserve ha abbassato i tassi d’interesse per stimolare l’economia e far circolare più denaro. Tassi bassi significano prestiti meno costosi e famiglie che prendono denaro in prestito per spendere. Nei casi più complicati, come nel 2008, la Fed è andata oltre: non solo ha abbassato i tassi, ma ha varato anche un piano di acquisto di titoli obbligazionari (il quantitative easing) per evitare una crisi delle imprese e permettere a governo e aziende di ottenere finanziamenti dal mercato a costi più contenuti.
Tutte queste decisioni di politica monetaria vengono prese da uno degli organi più importanti della Federal Reserve: il Federal Open Market Committee, noto anche come Fomc.
Perché le scelte della Fed ci riguardano
Ora vi starete chiedendo: perché in Europa dobbiamo interessarci alle decisioni della Fed sui tassi d’interesse? Semplice, perché storicamente la banca centrale americana anticipa sempre le mosse delle altre banche centrali, compresa la Bce. Non a caso quest’ultima ha iniziato ad aumentare i tassi d’interesse pochi mesi dopo la Fed, e probabilmente smetterà qualche mese in ritardo rispetto alla banca centrale Usa.
E, come sappiamo, il costo di mutui e prestiti dipende dalle decisioni sui tassi d’interesse della Bce. Per questo motivo guardare cosa succede nella politica monetaria americana può servire a immaginare cosa ci aspetta in Europa.