Soumahoro, la suocera: "Sì è vero, non abbiamo pagato gli stipendi". Ammissioni e accordi
La suocera del deputato Aboubakar Soumahoro ha ammesso di non aver pagato gli stipendi
La suocera del deputato Aboubakar Soumahoro, all’Ispettorato del lavoro di Latina, ha ammesso di non aver pagato lo stipendio ai suoi dipendenti, in certi casi anche per due anni. “Non abbiamo pagato i lavoratori e firmo l’accordo”, avrebbe confessato.
Ammissioni e accordi
Come aveva già spiegato il quotidiano La Repubblica, dopo che la Uiltucs ha sollevato il caso e chiesto paghe arretrate di circa 30 lavoratori, per un totale di 400mila euro, Marie Therese Mukamitsindo, sempre davanti all’Ispettorato di ammissioni del genere ne ha già fatte diverse. Ha ammesso anche che alcuni lavoratori erano in nero.
L’imprenditrice, a capo della coop Karibu e consigliera del Consorzio Aid, due cooperative che dalla provincia pontina hanno allargato il loro raggio d’azione in altre aree dello Stivale, divenendo un colosso nel settore dell’accoglienza dei migranti, dovrà ora impegnarsi a rispettare rispettare gli accordi.
Il segretario della Uiltucs, Gianfranco Cartisano, ha infatti rimarcato in diversi frangenti che gli stessi piani di rateizzazione non sono stati rispettati. Quindi ha invocato l’intervento della Prefettura di Latina.
Cartisano contro l’onorevole Soumahoro
Cartisano ha anche puntato il dito contro l’onorevole Soumahoro. In particolare si è soffermato sulle dichiarazioni del deputato a proposito dei lussi della moglie Liliane Murekatete, anche lei al timone della Karibu. Ci sono il “diritto alla moda e il diritto all’eleganza”, le parole di Soumahoro in difesa della consorte.
“Tali affermazioni da parte di un parlamentare – ha dichiarato il sindacalista – rimangono delle offese gravi quando vi sono 400mila euro di stipendi non pagati. Tutti hanno percepito pezzi di risorse destinate all’accoglienza ed integrazione degli immigrati e oggi possiamo dire che solo i lavoratori hanno fatto la vera accoglienza ed integrazione con sacrificio, ma sono senza salari”.
Le indagini proseguono
Cartisano si è quindi augurato che ci sia un drastico cambio di rotta ed ha nuovamente chiesto l’intervento del prefetto Maurizio Falco, affinché convochi le parti “per risolvere il problema sociale creato dai rappresentanti della Coop Karibu e Consorzio Aid”.
Intanto sulle due coop non si ferma il lavoro degli inquirenti: la Procura di Latina ha affidato le indagini alla Guardia di finanza e ai Carabinieri.