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Slitta apertura testamento di Silvio Berlusconi: Pier Silvio, Marina e le voci sulla divisione del patrimonio

L'apertura del testamento di Silvio Berlusconi potrebbe slittare al mese di luglio, ma intanto sono emerse nuove anticipazioni sul suo contenuto

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

Potrebbero allungarsi i tempi per l’apertura del testamento di Silvio Berlusconi, deceduto lo scorso 12 giugno all’età di 86 anni. In attesa di novità ufficiali, sono emerse nuove indiscrezioni sul suo contenuto.

Quando potrebbe essere aperto il testamento di Berlusconi

Al contrario di quanto atteso, in base a quanto riferito da ‘Il Messaggero’, il notaio Arrigo Roveda (studio RLCD) potrebbe riunire i cinque eredi di Silvio Berlusconi entro la prima decade di luglio per l’apertura del testamento dell’ex presidente del Consiglio.

Le indiscrezioni sul testamento

Le ultime volontà di Silvio Berlusconi, ha aggiunto ‘Il Messaggero’, sarebbero state riviste un paio di mesi prima della morte per le ultime sistemazioni, come il lascito di qualche decina di milioni a Marta Fascina.

Marina Berlusconi e Marta Fascina, il giorno del funerale di Silvia Berlusconi.

Il testamento di Silvio Berlusconi non dovrebbero contenere ribaltamenti degli assetti di comando in Fininvest e nelle tre quotate (MFE-Mediaset, Mediolanum, Mondadori), con la continuità della gestione di Marina e Pier Silvio.

Allo stesso tempo, però, non verranno intaccati gli interessi economici degli altri tre figli (Barbara, Eleonora e Luigi).

Cosa cambierà in Fininvest

A Silvio Berlusconi sarebbe stato suggerito di optare per la doppia categoria di azioni e diritti. Nel suo testamento, pertanto, potrebbe essere indicata una governance del gruppo con doppi diritti di voto e patrimoniali, allo scopo di soddisfare tutti gli eredi ed evitare irritazioni e traumi ma anche future guerre giudiziarie.

La soluzione, ha precisato ancora ‘Il Messaggero’, potrebbe quindi essere costituita da azioni A e azioni B, dove le prime potrebbero racchiudere diritti di governance (a favore di Marina e Pier Silvio) e le seconde diritti patrimoniali (appannaggio di Barbara, Eleonora e Luigi).

Il risultato di ciò sarebbe una Fininvest controllata, in trasparenza, al 20% a testa dai cinque eredi di Silvio Berlusconi, con Marina e Pier Silvio che, pur avendo lo stesso peso, potrebbero però esercitare una influenza superiore rispetto alle scelte strategiche di conduzione (anche se su certe decisioni in grado di avere un impatto sui diritti economici potrebbe essere prevista l’unanimità).

All’estero la doppia categoria di azioni è già contenuta negli statuti di Alphabet (Google), Facebook, Groupon, Alibaba.

Fonte foto: ANSA

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