NOTIZIE
SALUTE

Sintomi influenza aviaria visibili anche dagli occhi, virus H5N1 preoccupa l'Oms: il caso del paziente Usa

L'influenza aviaria ha dei nuovi sintomi agli occhi causati dal virus H5N1 che Oms teme molto

Pubblicato: Aggiornato:

Matteo Runchi

REDATTORE

Redattore esperto di economia, appassionato di tecnologia e sport. Scrive di attualità e cronaca. Laureato in Storia all’Università degli Studi di Milano, ha lavorato per diversi siti e redazioni.

Nuovi sintomi dell’influenza aviaria. Un allevatore in Texas ha presentato un rossore agli occhi dopo aver contratto il virus H5N1. Perché  l’Oms è così preoccupata di questo caso e quanto è pericolosa questa malattia.

Il caso dell’allevatore degli Usa: il sintomo agli occhi

Nei giorni scorsi è stato individuato un caso di influenza aviaria causata dal virus H5N1 in un allevatore negli Usa, in Texas. Secondo i medici, avrebbe contratto il patogeno da una delle sue mucche.

L’influenza aviaria infatti, anche se è più comune nei volatili, può passare a moltissimi altri animali, mammiferi e uomo inclusi. Ha però difficoltà a trasmettersi tra mammiferi della stessa specie, mentre è molto più contagioso per i volatili.

Ricercatori prelevano un campione da un uccello per cercare H5N1

Il fattore preoccupante per l’Oms è che l’unico sintomo che l’allevatore texano presentava era un leggero rossore agli occhi, di fatto una semplice congiuntivite, ma era altrimenti sano. La mortalità dell’aviaria da H5N1 è normalmente del 50% e la malattia è molto aggressiva.

Perché l’Oms teme il virus H5N1

La ragione per cui l’Oms teme più un pazienze sano portatore di H5N1 rispetto a uno gravemente malato è che il primo ha un potenziale molto maggiore di incontrare altre persone del secondo.

Entrando in contatto con altra gente e parlandoci anche soltanto a pochi metri di distanza, il virus rischia di trasferirsi da una persona all’altra. Al momento H5N1 non è in grado di sopravvivere a questo passaggio, ma la preoccupazione dell’Oms è che potrebbe in futuro.

I virus si riproducono con grandissima velocità e per questa ragione le loro caratteristiche cambiano molto rapidamente. Più persone portatrici sane di H5N1 esistono, più è probabile che un esemplare con una mutazione casuale sia in grado di sopravvivere al contagio tra uomo e uomo.

La prossima Malattia X

Questo potrebbe creare quella che in epidemiologia viene chiamata Malattia X. Si tratta di un termine che identifica un’epidemia di una malattia nuova, mai registrata prima o per la quale comunque non esistono vaccini o cure.

I virus dell’influenza aviaria sono quelli che hanno maggiori possibilità di generare una malattia di questo tipo, data l’enorme quantità di volatili a contatto con gli umani negli allevamenti intensivi di pollame.

Alcuni esperti ritengono che il Covid-19 possa essere considerato la prima Malattia X della storia, essendo stata al centro di una pandemia che si è diffusa proprio mentre il patogeno era ancora relativamente sconosciuto.

Fonte foto: Ansa

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963