Sgominata baby gang di Verona che compiva pestaggi punitivi in diretta social: cinque le misure cautelari
Sono cinque le misure cautelari eseguite dalla Squadra Mobile nei confronti di altrettanti minorenni, dediti a rapine, violenze e spaccio di stupefacenti
Violenze, minacce, lesioni e anche un sequestro. Queste sono solo alcune delle accuse che hanno portato all’esecuzione di cinque misure cautelari, emesse nei confronti dei membri di una baby gang del Veronese, che riprendevano gli illeciti con i propri smartphone per poi postare tutto sui social.
- Il fermo dei membri della baby gang
- Il sequestro dopo la denuncia
- Una baby gang che continua a dare problemi
Il fermo dei membri della baby gang
Cinque misure cautelari sono state eseguite dalla Squadra Mobile della Questura di Verona nei confronti di altrettanti indagati minorenni, membri di una baby gang molto attiva in zona Borgo Roma, nel capoluogo veneto.
I cinque sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di rapina, furto aggravato, ricettazione, violenza privata, lesioni aggravate, sequestro di persona, resistenza a pubblico ufficiale e spaccio di sostanze stupefacenti.
Sono quindi scattate tre collocazioni in comunità e due permanenze domiciliari, tutte disposte dal gip per i Minorenni di Venezia, nei confronti di quelli che vengono identificati come membri della baby gang denominata “Qbr”, al centro di numerose inchieste negli ultimi anni.
Il sequestro dopo la denuncia
Questa volta, l’indagine è scattata in seguito ai fatti avvenuti il 4 marzo 2022, quando i membri della Qbr hanno trasmesso in diretta Instagram il pestaggio e il conseguente sequestro di un altro minorenne, reo a loro avviso di aver causato gli arresti domiciliari del boss della gang con le sue denunce.
Dopo aver picchiato brutalmente il ragazzino in mezzo alla strada, su via Scuderlando proprio a Borgo Roma, i cinque lo avrebbero poi trascinato con la forza a casa di Ion Buzila, presunto boss della gang agli arresti domiciliari.
Lì i membri della banda hanno “sequestrato per alcune ore, privandolo della libertà personale” il giovane, continuando a riprendere il tutto per poi condividerlo sui social, e obbligando la vittima a scusarsi con il boss per averlo denunciato, provando così a scoraggiare altri ragazzini dal provare a fare lo stesso.
Una baby gang che continua a dare problemi
Come se non bastasse, oltre ai cinque raggiunti dalle misure cautelari sono stati denunciati in stato di libertà altri sei minorenni, ritenuti responsabili degli stessi reati, tutti commessi a Verona da agosto 2021 a settembre 2022.
Oltre al sequestro e ai pestaggi, le indagini delle forze dell’ordine hanno accertato che i giovani indagati hanno commesso diverse rapine e furti di catenine d’oro, portafogli, orologi, smartphone e biciclette ai danni sia di coetanei veronesi che di turisti.
Proprio questa indagine ha reso possibile riconoscere negli indagati gli autori di almeno tre furti aggravati, una rapina aggravata, quattro ricettazioni e un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti.