Serial killer Collins Jumaisi Khalusha evaso in Kenya: ha ucciso e smembrato 42 donne. La storia del "vampiro"
Serial killer in Kenya scappa: si chiama Collins Jumaisi Khalusha ed è accusato di aver ucciso e smembrato 42 donne
Collins Jumaisi Khalusha, il serial killer che ha confessato di aver ucciso e smembrato 42 donne, è evaso dalla custodia della polizia in Kenya. La sua fuga ha scatenato una caccia all’uomo su larga scala, lasciando il paese in stato di allerta. Khalusha era stato arrestato a luglio, dopo la macabra scoperta di corpi mutilati a Nairobi.
Serial killer in fuga in Kenya
Collins Jumaisi Khalusha, un serial killer sospettato di aver ucciso e smembrato 42 donne, è riuscito a evadere dalla custodia della polizia in Kenya, scatenando il panico tra la popolazione e le forze dell’ordine.
L’evasione è avvenuta martedì 20 agosto mattina, quando Khalusha è fuggito insieme a 12 altri detenuti, per lo più cittadini eritrei arrestati per immigrazione illegale.
La fuga è stata scoperta mentre la colazione veniva portata nelle celle,.
Cosa ha fatto Collins Jumaisi Khalusha
Collins Jumaisi Khalusha, 33 anni, è stato arrestato a luglio scorso dopo che 10 corpi e numerosi resti umani sono stati trovati avvolti in sacchi di plastica nella zona di Kware, a Nairobi.
Le indagini hanno rivelato l’orrore dei crimini del “vampiro”: Khalusha ha confessato di aver ucciso 42 donne, inclusa la sua moglie. I dettagli emersi dalle indagini sono scioccanti: le vittime venivano smembrate e i loro corpi nascosti in luoghi remoti, come cave e discariche.
Il caso di Khalusha ha attirato l’attenzione non solo per la brutalità dei crimini, ma anche per il suo modus operandi, che gli ha valso il soprannome di “vampiro”. La polizia crede che abbia agito per anni senza essere scoperto, attirando le sue vittime con l’inganno e poi uccidendole in modo brutale. Gli investigatori hanno anche collegato Khalusha a numerose sparizioni irrisolte nella regione, facendo ipotizzare che il numero delle vittime potrebbe essere ancora più alto.
Indagini e arresto
Dopo la scoperta dei corpi, Khalusha è stato arrestato e trattenuto dalla polizia mentre gli investigatori cercavano ulteriori prove per incriminarlo formalmente. Il tribunale aveva concesso agli investigatori altri sette giorni per approfondire le indagini prima di procedere con le accuse formali.
Le indagini preliminari suggeriscono che l’evasione sia stata facilitata da complicità interne, considerando che il personale era stato dispiegato regolarmente per sorvegliare la stazione di polizia. Di conseguenza, otto ufficiali, tra cui i comandanti dell’area e della stazione, sono stati sottoposti a misure disciplinari.
La stazione di polizia è stata transennata e ispezionata da alti ufficiali nel tentativo di capire come Khalusha e gli altri detenuti siano riusciti a tagliare la rete metallica della cella e scavalcare il muro perimetrale.