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CRONACA ESTERA

Sentenza storica contro Google sul monopolio creato da Alphabet: miliardi pagati a Samsung e Apple

Condannata Alphabet: sentenza storica negli Usa contro Google che potrebbe dover smembrare le sue attività

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Sentenza storica contro Google. Un giudice federale degli Stati Uniti ha condannato Alphabet, la società madre del colosso americano, che è stato accusato di aver agito illegalmente con il fine di conservare un monopolio nella ricerca online.

Alphabet condannata, sentenza storica contro Google

La notizia è giunta nella serata di lunedì 5 agosto. Il giudice Amit P. Mehta ha emesso una sentenza contro il dinosauro tech che potrebbe mutare radicalmente il modo di lavorare di Alphabet.

Il verdetto sposa le ragioni del dipartimento di Giustizia e degli stati Usa che hanno fatto causa a Google, accusandolo di aver mantenuto in maniera illegale il suo strapotere, in parte, pagando ad altre aziende, come ad esempio Apple e Samsung, miliardi di dollari all’anno.

Nella sentenza si sostiene che solamente nel 2021 Alphabet abbia versato più di 26 miliardi di dollari ad altre società per gestire le ricerche sui loro smartphone e browser web.

Sentenza: “Google ha agito illegalmente per mantenere il monopolio”

I legali del dipartimento di giustizia hanno rilevato che Google controlla circa il 90% del mercato della ricerca americana. E secondo il giudice Mehta lo farebbe in modo non equo e legale.

Infatti, nella sentenza, è stato evidenziato che Alphabet non avrebbe mai fornito giustificazioni valide per gli accordi raggiunti con altri colossi.

Nello specifico, Google avrebbe violato la sezione 2 dello Sherman Act, come spiegato dal Guardian. Di che cosa si tratta? Di una legge antitrust statunitense.

“Dopo aver considerato e soppesato le testimonianze e le prove – si legge in un passaggio della sentenza da 277 pagine -, la corte giunge alla seguente conclusione: Google è un monopolista e ha agito come tale per mantenere il suo monopolio”.

Google farà ricorso

Secondo la difesa legale di Google, che ha annunciato che farà appello contro la storica sentenza, l’azienda è semplicemente in grado di offrire un servizio migliore ai consumatori rispetto alla concorrenza, per esempio rispetto al motore di ricerca Bing di Microsoft.

Ancora da definire la sanzione che dovrà pagare Google e i provvedimenti sui rimedi che dovrà adottare per ristabilire la concorrenza. Le ipotesi vanno dallo straccio degli accordi con i produttori di device, a quella più estrema di uno smembramento delle sue attività.

Fonte foto: iStock

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