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Scuole aperte d'estate, il piano del governo: cosa prevede

Il ministero dell'Istruzione sta lavorando ad un piano per tenere aperte le scuole anche d'estate

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Tanti bambini e ragazzi sono a casa, costretti dall’andamento dell’epidemia alla didattica a distanza. La speranza è che le chiusure e l’avanzamento della campagna vaccinale possano far ritornare gli studenti in classe per gli ultimi mesi dell’anno scolastico. Che, come ha confermato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, terminerà regolarmente a metà giugno.

Intanto al ministero stanno lavorando ad un piano per tenere aperte le scuole anche d’estate, almeno fino a fine luglio. Un piano “ponte” verso il prossimo anno scolastico, per restituire una parte di quella socialità a cui i ragazzi hano dovuto rinunciare in questi mesi.

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, il piano dovrebbe essere presentato dopo Pasqua o comunque in tempi ragionevolmente brevi, in modo da consentire alle scuole di prepararsi adeguatamente.

Il ministro Bianchi vorrebbe tenere aperte le scuole, dalle primarie alle superiori, con laboratori, attività formative varie, visite e gite. Niente lezioni o corsi quindi, ma una serie di attività in grado di “creare una continuità nella vita dei ragazzi” e per “il rafforzamento delle competenze” in vista del nuovo anno scolastico. Attività che saranno gratuite per le famiglie.

Ancora non c’è nulla di definito riguardo le modalità con cui si svolgeranno queste attività. In virtù dell’autonomia scolastica, spetterà alle singole scuole organizzarsi e decidere cosa fare e come.

Alcuni punti fermi però già ci sono: la frequenza ai laboratori e alle attività formative non sarà obbligatoria, e non ci saranno voti nè appelli. Inoltre le attività non dovranno venire organizzate in base alle classi ma per gruppi di studenti, di minori dimensioni. Per quanto riguarda le scuole superiori, verranno confermati i tradizionali corsi di recupero.

Resta da chiarire inoltre il nodo degli insegnanti. L’idea prevalente è che saranno i prof a decidere, su base volontaria, se impegnarsi in questi laboratori, con una retribuzione a parte. Per il resto delle attività le scuole dovranno fare affidamento alle associazioni di volontariato.

Fonte foto: ANSA
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