Scuola, Arcuri: "Siamo preparati". Nuovi banchi entro ottobre
Il commissario all'emergenza Domenico Arcuri ha parlato dello sforzo fatto per poter garantire la riapertura delle scuole
“Stiamo distribuendo due milioni e mezzo di banchi in un mese e mezzo, ovvero dodici volte la produzione nazionale normale: uno sforzo straordinario. La distribuzione si concluderà entro la fine del mese di ottobre, non abbiamo mai detto che due milioni e mezzo di banchi era possibile distribuirli entro il 14 settembre”. Lo ha detto, a proposito dei banchi monoposto, il commissario all’emergenza Domenico Arcuri, intervenendo alla festa dell’Unità di Bologna.
“Peraltro – ha aggiunto – ci sono delle asimmetrie, legittime, nelle richieste delle regioni: l’Emilia-Romagna ha chiesto il 15% dei banchi nuovi rispetto alla popolazione scolastica, il Veneto il 14, la Campania il 61 e la Sicilia il 69”.
“Le scuole apriranno a partire da lunedì 7 a Bolzano, fino al 22 nel mezzogiorno: siamo preparati, abbiamo iniziato la distribuzione in 43mila plessi scolastici di 170mila litri di disinfettante”.
“A studenti e personale scolastico – ha spiegato – saranno fornite 11 milioni di mascherine al giorno, per una ripresa in sicurezza. Abbiamo approntato anche un piano per lo smaltimento del materiale”.
Arcuri ha detto che “il virus non è alle spalle, ma l’Italia è un paese più sicuro di tanti altri che pensavano di essersi lasciati l’emergenza alle spalle prima del tempo”.
“Faccio appello a tutti – ha aggiunto – perché ci sia un adeguato livello di responsabilità: per quanto noi ci siamo attrezzati, 1.400 contagi al giorno è un numero preoccupante che dimostrano che il virus non è sconfitto e che ci siamo rilassati un po’ troppo. Non dobbiamo farci guidare dalla paura e rintanarci, ma essere responsabili“.
Dal palco della festa dell’Unità Arcuri ha anche lanciato una frecciata alla Lega: “Qualcuno ha pensato a cosa sarebbe successo in Italia se la pandemia fosse stata gestita dal precedente governo? Ci sono esempi in Italia di differenti gestioni regionali della pandemia che ci danno la possibilità di comprendere cosa sarebbe successo”.