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Scontro Lega-Forza Italia, tensione altissima tra Tajani e Salvini dopo la frase-provocazione sui Patrioti

Alta tensione tra Forza Italia e Lega dopo il voto per Ursula von der Leyen al Parlamento europeo: botta e risposta tra Salvini e Tajani

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Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

Sale sempre di più la tensione nella maggioranza che sostiene il governo Meloni. Dopo la spaccatura al Parlamento europeo per il voto sul secondo mandato alla guida della Commissione Ue per Ursula von der Leyen, è andato in scena un acceso scontro tra Lega e Forza Italia, tra Antonio Tajani e Matteo Salvini.

Scontro tra Lega e Forza Italia sul bis a Ursula von der Leyen

Al centro della spaccatura il sì convinto di Forza Italia alla maggioranza Ursula e al bis di von der Leyen, opposto al secco no della Lega e a quello meno convinto di Fratelli d’Italia, annunciato solo dopo il voto.

La scelta di Tajani di votare per Ursula von der Leyen non è andata giù a Salvini, che attraverso “fonti della Lega” non ha usato mezzi termini per attaccare l’alleato di governo: “Votare con Schlein per una poltrona è imbarazzante. Meglio senza vicepresidenti che con Verdi e sinistre”.

La risposta di Antonio Tajani non si è fatta attendere: intervistato dal Corriere della Sera, ha bollato come “puerili” gli attacchi ricevuti: “Sarebbe come se io dicessi che Salvini ha votato con Salis, Rackete, Fratoianni e Conte”.

“Ursula von der Leyen – ha ricordato il leader di Forza Italia – era la candidata del Ppe, il partito centrale in Europa, del quale noi siamo componente fondamentale”.

“Il programma di von der Leyen, del Ppe e di FI sono praticamente sovrapponibili. Ora, essendo nella cabina di comando, Forza Italia avrà la possibilità di vigilare anche affinché non ci siano deviazioni che vadano nella direzione sbagliata”, ha detto ancora Tajani.

Tajani e la provocazione sui Patrioti

Quindi la provocazione ai leghisti: “Noi siamo influenti nella governance Ue”, mentre i Patrioti, il nuovo gruppo europeo di destra fondato da Viktor Orban a cui ha aderito la Lega, “sono ininfluenti“.

Tajani ha sottolineato che al Parlamento europeo stati eletti i vicepresidenti dei Conservatori – il gruppo di FdI – e non quelli dei Patrioti, “che ancora una volta si dimostrano ininfluenti”.

“Il problema è che anche i patrioti italiani rischiano di essere ininfluenti all’interno dei patrioti europei“, ha aggiunto, probabilmente facendo riferimento alla bocciatura di Vannacci come vicepresidente, proposto da Salvini e respinto da Marine Le Pen.

Il leader di Forza Italia ha comunque detto che le polemiche di questi giorni non avranno impatto sulla tenuta del governo: “Apparteniamo a famiglie politiche diverse in Europa, ma in Italia abbiamo un programma unico e siamo una coalizione coesa dal ’94″.

Anche se non è proprio così: fu la Lega di Bossi a far cadere il primo governo Berlusconi. In tempi più recenti la Lega di Salvini formò il primo governo Conte con il M5S, mandando gli alleati all’opposizione; Lega e FI sostennero il governo Draghi, FdI no.

La replica di Molinari (Lega)

A Tajani ha risposto il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari, sempre dalle colonne del Corriere della Sera: “Sapevamo che non avremmo avuto influenza sulle scelte”.

E poi: “Quanto conta FI dentro il Partito popolare se la scelta finale è andata nel segno della continuità, per di più con l’allargamento ai Verdi?”. “Non vedo cosa ci sia da rallegrarsi se esce rafforzato il programma che volevamo combattere”, ha detto Molinari.

“Prendiamo atto che, per ragioni diverse, nessuno dei partiti di centrodestra è stato in grado di incidere sulle dinamiche europee”, ha aggiunto il leghista.

Anche secondo Molinari lo scontro in Ue non avrà ripercussioni sulla maggioranza: “Abbiamo un governo solido, cerchiamo di portare avanti il lavoro senza disperdere energie”.

Preoccupazione in Fratelli d’Italia

C’è però preoccupazione in Fratelli d’Italia per le scintille tra Salvini e Tajani. “Registriamo una certa fibrillazione determinata dalla campagna elettorale per le Europee, con qualche straccio che è volato per la scelta della presidente della Commissione, ha detto all’Ansa Raffaele Speranzon, vicecapogruppo al Senato del partito di Giorgia Meloni.

“Noi faremo il possibile – ha detto – affinché ci sia la piena disponibilità da parte degli alleati a realizzare il programma elettorale per cui siamo stati eletti nei tempi previsti.

Ma, ha aggiunto, “se dovessimo riscontrare una direzione diversa da questa, porremo una questione politica all’interno della coalizione”.

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