Sciopero degli attori a Hollywood dopo quello degli sceneggiatori: set bloccati, cosa sta succedendo negli Usa
È iniziato lo scopero del sindacato attori SAG-AFTRA di Hollywood: tante le celebrità pronte a incrociare le braccia, quali sono le loro richieste
Il cinema di ferma. A due mesi dall’inizio dello sciopero degli sceneggiatori, anche il più importante sindacato degli attori e delle attrici ha annunciato l’inizio ufficiale delle proteste: tante le produzioni a rischio e le star interessate, si rischia la paralisi del sistema.
- Il SAG-AFTRA annuncia l'inizio dello sciopero
- Quali sono le richieste degli attori e delle attrici
- Chi fa parte del sindacato attori di Hollywood
Il SAG-AFTRA annuncia l’inizio dello sciopero
La notizia era nell’aria già da giorni, tanto che era stato preventivato che le star del cast di Oppenheimer (nuovo film di Christopher Nolan in uscita il 23 agosto in Italia) hanno abbandonato la premiere britannica del film dopo l’annuncio da parte del SAG-AFTRA dell’inizio dello sciopero.
Fran Drescher, presidente dello Screen Actors Guild, ha dato il via alla prima protesta formale dal 1980 in una conferenza stampa nella quale ha suonato l’allarme per il futuro del cinema e del lavoro degli attori. Il sindacato di riferimento si unisce così agli sceneggiatori, già a braccia incrociate da inizio maggio.
Il SAG-AFTRA ha incassato il supporto del sindacato sceneggiatori (WGA) e quello dei registi (DGA)
Lo sciopero congiunto, il primo dal 1963, causerà sicuramente un terremoto nella programmazione cinematografica: le riprese di film come Il Gladiatore 2 e Mission: Impossible – Dead Reckoning Part Two avranno problemi a continuare le riprese e così decine di altri progetti già in corso, tra grande e piccolo schermo.
Quali sono le richieste degli attori e delle attrici
I problemi alla base dello sciopero sono comuni, tra attori e sceneggiatori. Entrambe le categorie chiedono infatti all’Alleanza dei produttori cinematografici e televisivi di rivedere il sistema dei compensi. Non solo quelli degli attori milionari di prima fascia, chiaramente: il problema riguarda anche e soprattutto i piccoli interpreti.
Stando a quanto riportato in queste ore dalle testate estere, pare infatti che tra le richieste avanzate dalle case di produzioni ci sia quella di poter scansionare i volti di attori e attrici, pagarli per una sola giornata di lavoro e poi utilizzare la loro immagine “per l’eternità, in qualsiasi progetto, senza consenso e senza compenso”, parole riferite dal capo negoziatore di SAG-AFTRA, Duncan Crabtree-Ireland.
Il problema dell’intelligenza artificiale, i suoi utilizzi e pericoli è solo uno di quelli sul tavolo. Gli attori chiedono anche compensi più equi alla luce del nuovo sistema dello streaming, richiesta avanzata anche dalla WGA degli sceneggiatori, fermi dai primi di maggio.
Durante lo sciopero, ai membri del sindacato non è chiesto solo (e ovviamente) di non presentarsi sui set per le riprese, ma anche di boicottare anteprime, interviste di lavoro, cerimonie di premiazione, eventi promozionali e addirittura festival – elemento quest’ultimo che fa molto temere per le sorti dell’imminente Mostra del Cinema di Venezia di settembre.
Chi fa parte del sindacato attori di Hollywood
Lo scontro frontale tra sindacati e alleanza dei produttori, come detto, rischia di essere assolutamente determinante per il futuro del cinema. Il SAG-AFTRA rappresenta infatti oltre 160.000 interpreti, comprese star come Meryl Streep, Jennifer Lawrence, Cillian Murphy, Matt Damon, Glen Close e Kenneth Branagh.
“Questo è un momento della storia, un momento di verità: se non teniamo duro ora, saremo tutti nei guai – ha detto Fran Drescher, puntando il dito contro il modo in cui la categoria sarebbe trattata dalle major – Stiamo tutti rischiando di essere sostituiti da macchine e grandi imprese“.
Dopo il fallimento dei colloqui, non hanno aiutato le parole di Bob Iger, CEO del gruppo Disney, secondo cui le aspettative degli scioperanti sono “non realistiche”. Parole duramente contestate da vari diretti interessati, che sottolineano come Iger in un giorno guadagni più della media di uno sceneggiatore in anno (circa 70mila dollari).
“Stanno facendo così tanti soldi e dicono che non stiamo affrontando questo problema in modo equo. Nessuno vuole scioperare, ma non c’è proprio modo di andare avanti” ha detto l’attrice Jennifer Van Dyck, anche lei parte del SAG-AFTRA.