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Scatta l'allarme rinunce per scrutatori e presidenti ai seggi di Palermo, è fuga dalle sezioni elettorali

A Palermo e a Catania scatta l'allarme per la mancanza di scrutatori e presidenti di seggio che hanno rifiutato l'incarico

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

La storia si ripete a Palermo, due anni dopo, con gli uffici elettorali del Comune che devono correre ai ripari in vista delle elezioni Europee per cui sono arrivate numerose rinunce all’incarico da parte di scrutatori e presidenti di seggio. A poche ore dall’apertura delle sezioni per il voto, infatti, dei 2.400 sorteggiati quasi la metà hanno rinunciato all’incarico denunciando di essere sottopagati.

Valanghe di rinunce ai seggi di Palermo

Di 2.400 incaricati a prendere parte alle prossime elezioni Europee come scrutatori o presidenti, in 1.700 hanno deciso di rifiutare. Una media importante che, secondo quanto riferito da La Repubblica, a poche ore dall’apertura dei seggi ha mandato in tilt l’ufficio elettorale del Comune.

Una situazione già vissuta due anni fa e risolta in fretta e furia, ma che potrebbe materializzarsi nuovamente creando non pochi problemi.

La causa? Il compenso troppo basso per gli scrutatori che per l’impegno gravoso di dover restare nei seggi per circa tre giorni, tra operazioni preliminari, i due giorni di votazione e le ore relative allo spoglio ricevono un pagamento di 110,40 euro.

Con una sua circolare, il comune di Palermo ha invitato chi volesse sostituire gli scrutatori rinunciatari a presentarsi sabato mattina direttamente ai seggi.

Allarme anche a Catania

Una situazione che potrebbe sfuggire di mano anche a Catania, dove le rinunce incassate dal Comune sono altissime.

Si parla di almeno il 50% degli scrutatori sorteggiati che hanno deciso di restare a casa.

Il precedente nel giugno 2022

Come detto, almeno per Palermo non si tratta di una novità. C’è infatti un precedente, datato giugno 2022 in cui ci fu una rinuncia in massa alle elezioni amministrative.

In quella occasione il motivo del rifiuto non fu il compenso, bensì la concomitanza con la partita Palermo-Padova che regalò ai rosanero la promozione in Serie B dai playoff di Serie C.

In quell’occasione erano state almeno 200 le persone segnalate alla procura. Sul caso intervenne anche l’allora ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, che parlò di “assoluta mancanza di rispetto per le istituzioni e i cittadini”.

Fonte foto: ANSA

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