Satelliti spia dalla Corea del Nord, fallito anche il secondo tentativo di lancio: l’ira del Giappone
A distanza di tre mesi dal primo lancio, anche il secondo tentativo della Corea del Nord di mandare un satellite spia nello spazio è fallito
Dopo il primo tentativo fallito, la Corea del Nord ha nuovamente tentato di mandare un satellite spia nello spazio. Anche questo lancio però non è andate a buon fine, e ora il Giappone chiede un intervento delle Nazioni Unite: “Un comportamento come questo va contro le risoluzioni”.
- Il lancio dalla Corea del Nord
- Il fallimento del lancio e la preoccupazione degli alleati
- L’ira di Giappone e Usa
Il lancio dalla Corea del Nord
Il secondo tentativo di Pyongyang di inviare un satellite spia nello spazio, avvenuto nella mattinata (alle prime luci dell’alba, ora locale) di oggi – giovedì 24 agosto – è fallito, così come il primo lancio, avvenuto circa tre mesi fa, a maggio.
Come riferito dai media statali, e riportato anche dalla BBC, il tentativo della Corea del Nord di mettere in orbita un satellite spia è fallito dopo che il razzo ha avuto un problema al suo terzo stadio. Il razzo utilizzato nel primo lancio invece, il Chollima-1, si era schiantato in mare.
Come affermato dalle stesse autorità locali, l’intenzione della Corea del Nord di mettere in orbita il suo primo satellite spia è finalizzato alla formazione di una flotta di satelliti utilizzabili per monitorare i movimenti delle truppe statunitensi e sudcoreane.
Il fallimento del lancio e la preoccupazione degli alleati
“I voli del primo e del secondo stadio del razzo si sono svolti normalmente – hanno spiegato dall’agenzia di stampa statale KCNA – ma il lancio è fallito a causa di un errore nel sistema di brillamento di emergenza durante il volo del terzo stadio”.
Anche l’esercito della Corea del Sud ha monitorato il lancio, confermandone anche il fallimento. I militari sudcoreani hanno anche tentato di recuperare parte dei rottami del missile utilizzato dal regime di Pyongyang.
Il sistema giapponese J-alert ha poi lanciato un avviso di emergenza intorno alle 4 del mattino (ora locale), con il quale si richiedeva ai residenti della prefettura più meridionale di Okinawa di mettersi al riparo, salvo poi revocare lo stato di emergenza in seguito al passaggio del missile.
L’ira di Giappone e Usa
Sia il primo ministro giapponese, Fumio Kishida, che il segretario capo del gabinetto giapponese, Hirokazu Matsuno, hanno aspramente criticato la condotta nordcoreana, che per loro rappresenta una minaccia alla sicurezza. Anche per la Corea del Sud, il lancio odierno non è altro che “una provocazione e una violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che vietano l’uso della tecnologia dei missili balistici da parte del Nord”.
Gli Stati Uniti hanno invece esortato la Corea del Nord ad astenersi da “ulteriori attività minacciose” e hanno invitato Pyongyang, tramite le parole di un portavoce del Dipartimento di Stato, a impegnarsi in una diplomazia seria: “Gli Stati Uniti condannano fermamente la Repubblica Democratica Popolare di Corea per il suo lancio utilizzando la tecnologia dei missili balistici che, nonostante il suo fallimento, costituisce una sfacciata violazione di molteplici risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, aumenta le tensioni e rischia di destabilizzare la situazione della sicurezza nella regione”.
Ma, nonostante le dure reazioni internazionali, la KCNA ha già annunciato che “la NADA (l’agenzia spaziale ufficiale della Corea del Nord) ha affermato che effettuerà il lancio del terzo satellite da ricognizione in ottobre, dopo aver indagato a fondo le ragioni del fallimento e aver adottato le misure necessarie”.