Saman Abbas, spunta un motorino: l'accusa a un cugino non indagato
Il fratello di Saman Abbas ha lanciato nuove accuse a un cugino, attualmente non indagato
Si arricchisce di ulteriori dettagli il caso Saman Abbas, la 18enne di origini pakistane scomparsa nel nulla ad aprile a Novellara, mai più trovata e ritenuta morta da chi indaga. Il fratello 16enne di Saman, parlando della riunione di famiglia che avrebbe condannato a morte la sorella (“colpevole” di essersi ribellata a un matrimonio forzato in patria), avrebbe lanciato nuove accuse a un altro cugino di Saman, al momento non indagato.
Come riporta ‘La Gazzetta di Reggio’, il fratello di Saman avrebbe riferito che il cugino avrebbe detto: “Uccidete, sennò io porto… cioè, ci sono… ho il motorino, facciamo piccoli pezzi e buttiamo nel…Guastalla, no? C’è un fiume, buttiamo là. Lei fa troppe cose, mette pantaloni, eh”.
Negli interrogatori, il 16enne ha rimarcato: “Hanno forzato tantissimo Danish e anche mio papà, perché mio papà non ha pensato mai questa cosa di uccidere, neanche di toccare. Poi…Danish ha fatto questa cosa, lo so io, Danish ha fatto”.
Il fratello di Saman, nel corso dell’interrogatorio, ha tirato in ballo altri due cugini residenti a Novellara e al momento non indagati.
Caso Saman Abbas, l’arresto dello zio Danish
Lo scorso 22 settembre, a Parigi è stato arrestato lo zio di Saman Abbas Danish Hasnain, uno dei 5 parenti della ragazza indagati per l’omicidio della giovane e considerato l’esecutore materiale del delitto.
Durante la conferenza stampa, il procuratore capo reggente di Reggio Emilia Isabella Chiesi ha detto: “Dagli accertamenti che abbiamo fatto ritengo che fosse sicuramente la mente di questo progetto criminoso pazzesco”.
L’arresto è stato ritenuto “fondamentale perché ci consente di poter avere una versione dei fatti e delle eventuali indicazioni in merito a dove si trova il corpo di Saman”.