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Salvini torna a proporre la castrazione chimica per gli stupratori: cosa prevede il disegno di legge

Dopo lo stupro di Palermo Matteo Salvini torna a rilanciare la proposta di legge della Lega sulla castrazione chimica

Pubblicato:

Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

“Porteremo avanti in Parlamento il disegno di legge della Lega sulla castrazione chimica“. Così sui social Matteo Salvini torna a rilanciare una vecchia battaglia della Lega dopo lo stupro di gruppo di Palermo che sta monopolizzando le pagine di cronaca di questi giorni.

Salvini torna a proporre la castrazione chimica

“Porteremo avanti in Parlamento il disegno di legge della Lega sulla castrazione chimica chiedendo di calendarizzarlo in commissione per votare e approvare al più presto una proposta di buonsenso”, ha scritto su Instagram il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini

“Se stupri una donna o un bambino hai evidentemente un problema: la condanna in carcere non basta, meriti di essere curato”, ha aggiunto il segretario della Lega.

La proposta di legge della Lega sulla castrazione chimica

La proposta di legge a cui fa riferimento Salvini è quella presentata dalla Lega all’inizio della scorsa legislatura, a prima firma di Nicola Molteni.

Se la legge venisse approvata verrebbe introdotta la castrazione chimica, ovvero il trattamento farmacologico di blocco androgenico totale, per i condannati in via definitiva per violenza sessuale e pedofilia.

Secondo quanto prevede il testo, deve essere il giudice a decidere se somministrare il blocco androgenico, che però scatterebbe in automatico in caso di recidiva o di violenze su minori.

Di Roberto Calderoli la prima proposta leghista della castrazione chimica 

Viene inoltre data facoltà al condannato di chiedere di essere ammesso volontariamente al trattamento farmacologico.

Vecchia battaglia della Lega

Si tratta di una vecchia battaglia della Lega, lanciata per la prima volta nel 2005 dall’attuale ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli.

Nel 2019 Lega e Fratelli d’Italia presentarono un emendamento sulla castrazione chimica, poi respinto, alla legge “Codice Rosso”. E sempre nel 2019 il partito guidato da Salvini presentò un disegno di legge sul tema firmato da Roberto Calderoli.

Nordio nel 2019: “Ritorno al medioevo”

L’attuale ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nel 2019 si era nettamente opposto alla proposta della castrazione chimica per i condannati per violenza sessuale.

In un editoriale sul Messaggero Nordio avevo bollato la proposta leghista come un “ritorno al medioevo“, spiegando che “sovvertirebbe completamente la struttura del nostro codice e della Costituzione, dove la pena ha una funzione preventiva, retributiva e rieducativa”.

Fonte foto: ANSA

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