Conte consegna le dimissioni. Al via le consultazioni
La Lega ritira la mozione di sfiducia, che potrebbe ostacolare una futura collaborazione tra il Carroccio e il Movimento 5 Stelle
La Lega ha ritirato ieri sera la mozione di sfiducia nei confronti del premier Giuseppe Conte presentata in Senato. Il partito di Matteo Salvini ha deciso di annullare la risoluzione perché non avrebbe avuto senso sfiduciare il presidente del Consiglio dopo aver ascoltato l’annuncio delle sue dimissioni.
Inoltre il Carroccio, dopo aver aperto uno spiraglio alla possibilità di lavorare insieme per completare le riforme, anche lasciando in panchina il ministro dell’Interno, avrebbe dato un segnale ambiguo procedendo con la mozione prima di sentire la replica del premier, che non è tardata ad arrivare.
In serata Giuseppe Conte ha consegnato le dimissioni dell’esecutivo al Quirinale. Sergio Mattarella ha invitato il Governo a curare il disbrigo degli affari correnti. Le consultazioni del Presidente della Repubblica per riassegnare l’incarico inizieranno oggi alle 16 al Colle e continueranno il giorno successivo secondo il calendario della crisi.
Giuseppe Conte contro Matteo Salvini: “Non ha coraggio”
“Se amiamo le istituzioni, abbiamo il dovere della trasparenza. Dobbiamo essere d’accordo su un punto: non possiamo affidarci ad espedienti, tatticismi, giravolte verbali che io faccio fatica a comprendere. Sono molto lineare” ha commentato lo stesso Giuseppe Conte in Senato.
E sul ritiro della mozione di sfiducia nei suoi confronti ha aggiunto: “Se c’è mancanza di coraggio me l’assumo io di fronte al Paese che ci riguarda e prendo atto che il leader della Lega, che ha stentato nella leale collaborazione, manca nel coraggio di assumersi la responsabilità dei suoi comportamenti“.
La Lega ritira la mozione di fiducia: lo sfogo di Matteo Salvini
Nel mentre Matteo Salvini, in diretta su Facebook, ha dichiarato: “Ho scoperto che Giuseppe Conte non mi sopportava da mesi, da una vita. Francamente mi è dispiaciuto scoprirlo oggi”. E sulla crisi di governo ha poi continuato: “Mi viene come il dubbio che qualcuno stesse lavorando a un inciucio con il PD da mesi, m’è venuto da quando hanno votato Ursula von der Leyen“.
Fuori dal Viminale, dove è tornato dopo la riunione in Aula per occuparsi del sequestro della Open Arms, il ministro dell’Interno ha poi sottolineato la sua posizione in favore del voto anticipato. “Chiedo il voto al presidente Sergio Mattarella. La via maestra sono le elezioni”. Sulle consultazioni in Quirinale ha poi affermato che “andrà la Lega”, rispondendo alla domanda di un cronista che chiedeva se avrebbe partecipato insieme a tutto il centrodestra come coalizione.