Salvini contro Lamorgese: la lettera del leader della Lega
Il leader della Lega Salvini ha elencato in una lettera gli errori che, secondo lui, ha commesso l'attuale ministro dell'Interno Lamorgese
Prosegue la polemica a distanza sull’emergenza migranti tra l’attuale ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e l’ex ministro Matteo Salvini. Il leader della Lega ha pubblicato sulla sua pagina ‘Facebook’ ufficiale una lettera rivolta a ‘La Stampa’, in cui ha elencato tutti gli errori che, secondo lui, sono stati commessi da Luciana Lamorgese.
Migranti, lettera di Matteo Salvini contro Luciana Lamorgese
Il nuovo scontro Lamorgese-Salvini si apre con queste parole: “Caro direttore, scrivo dopo aver letto con attenzione le parole del ministro dell’Interno che La Stampa ha sintetizzato con il titolo ‘L’emergenza migranti c’è ma Salvini non la capisce‘. Nell’intervista, Luciana Lamorgese aggiunge di essere disponibile ad accogliere eventuali suggerimenti del sottoscritto. La ringrazio, ma a dire il vero non ho mai smesso di dire la mia”.
La lettera di Salvini prosegue così: “L’ho fatto (e continuerò a farlo) con spirito costruttivo e con la credibilità di chi ha reso possibile il crollo degli sbarchi del 79,6% dal primo agosto 2018 al 31 luglio 2019. Calo degli arrivi e anche delle tragedie: -95% di cadaveri recuperati nel Mediterraneo centrale, -55,3% di presunti dispersi in mare. In un anno di governo, dal primo agosto 2018 al 31 luglio 2019, in Italia erano arrivate clandestinamente 8.691 persone contro le 42.700 dello stesso periodo tra il 2017 e il 2018 e addirittura le 182.877 tra il primo agosto 2016 e il 31 luglio 2017. Un trend confermato anche da Frontex: nel luglio di un anno fa – nel pieno del governo Conte II – l’Agenzia segnalava il raddoppio degli sbarchi verso le nostre coste, con conseguente diminuzione della pressione verso Grecia e Spagna. Non a caso, Atene e Madrid lamentavano di essere assediate proprio quando da Roma avevamo deciso di chiudere i porti (per questo, a settembre sarò a processo a Palermo: rischio fino a 15 anni di reclusione)”.
Nel post del leader della Lega si legge ancora: “Lamorgese sostiene che il sottoscritto ‘non capisce’, ma temo che a non afferrare la gravità della situazione sia invece lei. Lo dimostrano le sue dichiarazioni dal 2019 a oggi. ‘Nessuna invasione’, ‘il pre-accordo di Malta sui rimpatri comincia a dare i primi risultati’, e anzi ‘ci siamo attivati per intensificarli’ dice a la Repubblica, il primo novembre 2019. Pochi mesi dopo, rilancia: ‘Abbiamo lavorato intensamente per rendere sempre più costruttivo il confronto con tutti i Paesi membri’, per ottenere ‘il meccanismo di ripartizione obbligatoria’ (intervista ad Avvenire, 14 giugno 2020). In autunno, evidentemente qualcosa si inceppa: ‘Dobbiamo lavorare ancora molto con l’Ue’ (13 ottobre 2020, intervista ad affaritaliani.it). L’11 novembre 2020, a Il Giornale, immagina un accordo con la Tunisia: ‘Metteremmo degli assetti come aerei e navi per un’allerta precoce laddove venga individuata un’imbarcazione in partenza’. Il 12 maggio 2021, ad Avvenire, rivela quanto chiesto (ancora!) all’Europa: ‘Una tempestiva attivazione del meccanismo di emergenza finalizzato al ricollocamento nei Paesi dell’Unione’. Ieri, su La Stampa, ha poi ammesso che ‘l’emergenza c’è'”.
Ancora Salvini: “È la cronaca di un fallimento annunciato, con il Viminale diventato sempre più marginale e alcuni drammi indelebili: penso alla morte di un minorenne dopo la quarantena a bordo della nave Allegra (ottobre 2020), all’incendio su una barca al largo di Crotone con tre immigrati morti e due finanzieri feriti (agosto 2020), alle troppe fughe dai centri di accoglienza finite in tragedia. Caro direttore, cosa avremmo letto sui giornali se il ministro fossi stato io anziché Lamorgese?”.
La lettera continua in questo modo: “Dall’inizio dell’anno a ieri abbiamo contato 31.853 arrivi, contro i 14.935 dello stesso periodo di un anno fa e i 4.120 del 2019 (con la Lega al ministero). Lamorgese chiede suggerimenti, ma il problema è che l’immigrazione va gestita nel suo complesso. La Lega aveva e ha ben chiaro l’obiettivo: diminuire le tragedie del mare e difendere i confini. Per questo eravamo intervenuti a 360 gradi. Noi avevamo approvato i Decreti sicurezza, prevedendo la possibilità di vietare l’ingresso nelle acque territoriali. Avevamo cancellato l’assurdità dei permessi cosiddetti umanitari. Incrementato la possibilità di tenere i clandestini nei centri permanenti per i rimpatri, in attesa di espulsione. Tagliato i costi dell’accoglienza. Chiuso i mega centri come il Cara di Mineo e altre vergogne sparse per l’Italia. Avevamo confermato gli accordi con la Libia. Nel 2018, con la Lega appena arrivata al governo, le Ong avevano portato in Italia 5.993 persone, diventate 1.998 nel 2019. Nel 2021 siamo già a quota 5.050. L’obiettivo dell’attuale ministro qual è?“.
L’ulteriore attacco a Luciana Lamorgese: “Lamorgese ha modificato (in peggio) i decreti sicurezza, ha invitato le ong al Viminale, ha aumentato i costi dell’accoglienza, ha caldeggiato la sanatoria voluta da sinistra e 5 Stelle, ha negato l’emergenza immigrazione fino a poche ore fa. Ciliegina sulla torta, ora rilancia perfino sullo Ius soli. Un altro messaggio che darà linfa agli scafisti proprio mentre la Tunisia sta vivendo una crisi drammatica che mette a rischio l’intera Europa. Ricordo a Lamorgese e al Pd che con l’attuale legge sulla cittadinanza il nostro Paese celebra più di 112mila nuovi italiani all’anno: con la Germania, siamo in testa alla classifica tra i paesi dell’Unione europea. Non solo. Ritengo discriminatorio riflettere sulla cittadinanza dopo le emozioni che i nostri atleti ci hanno regalato a Tokyo: uno sportivo non ha più diritti di un idraulico o di un cameriere. L’integrazione è un obbligo, non un optional, e per questo la scuola è fondamentale. Più volte, Lamorgese ha fatto annunci o proposte rimaste lettera morta: dagli accordi per i ricollocamenti, fino al Mes di cui si era proclamata fiera sostenitrice. Credo che anche per lo Ius soli verrà smentita dai fatti, ma temo che il solo parlarne incentivi gli arrivi irregolari”.
La chiosa finale di Salvini: “Sono pronto a discutere di tutto con il ministro e con il presidente del Consiglio – sottolineando anche l’assurdità dei controlli per i minorenni che vanno a Gardaland o per i ragazzi in pizzeria, mentre sbarcano (e spesso poi scappano) migliaia di clandestini non vaccinati né controllati – consapevole che ora anche per il Viminale ‘l’emergenza migranti c’è’. Meglio tardi che mai“.