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Salvini, attacco all'esecutivo e provocazione sul caso Gregoretti

Il leader della Lega ha piazzato l'affondo al governo Conte e si è detto pronto all'esito sfavorevole dal Senato sul caso Gregoretti

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Sarà una settimana di fondamentale importanza per il segretario della Lega Matteo Salvini in vista della decisione finale sul caso Gregoretti. Il leader del Carroccio rischia il processo in Tribunale per sequestro di persona, nonostante ciò predica calma e tranquillità.

Presente a Trieste in occasione del Giorno del Ricordo, Salvini non si è tirato indietro nel piazzare l’affondo all’esecutivo Conte: “Produzione industriale italiana al tracollo, i dati peggiori dal 2013. Basta col governo delle tasse, della burocrazia e dei litigi, la parola torni agli Italiani!”.

“Più sbarchi, tasse e manette ma meno Polizia. Il governo vuole tagliare alcuni uffici della Polizia Stradale in Emilia-Romagna, Liguria, Sardegna, Puglia e Piemonte: un errore clamoroso, che la Lega al governo aveva bloccato, e che ora è denunciato con forza da sindacati e associazioni” ha proseguito Salvini.

Poi ha aggiunto: “Difendere le donne e gli uomini in divisa, e quindi la sicurezza degli italiani, è una priorità: altro che cancellare i Decreti sicurezza per fare un favore alle Ong o aumentare i costi dell’accoglienza degli immigrati”.

Rispondendo alle domande di chi gli chiedeva di un possibile esecutivo Lega-Italia viva con Forza Italia, ha poi sottolineato: “L’unica cosa seria a cui pensare sono elezioni il prima possibile”.

Caso Gregoretti, mercoledì la decisione del Senato

Dopo il voto in giunta, la decisione finale sull’eventuale processo sul caso Gregoretti spetterà al Senato che si riunirà mercoledì 12 febbraio.

Salvini, certo dell’esito del voto, ha provocato: “Mercoledì vado in Aula assolutamente tranquillo. È sicuro che passerà la richiesta di processo ai miei danni. Spero solo che facciano in fretta”.

“Non vedo l’ora di andare in tribunale e guardare negli occhi quel giudice e spiegargli che difendere i confini del mio Paese era un mio diritto e un mio dovere e non un crimine. È giusto che gli italiani sappiano se difendere i confini è un diritto e un dovere di un ministro o seppure è un crimine” ha concluso.

Fonte foto: Ansa

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